“Riconosciamo il ruolo ispiratore svolto dalla città di Napoli nelle nostre deliberazioni, dimostrando una straordinaria integrazione di componenti del patrimonio naturale, culturale, materiale e immateriale. Esse sono interconnesse, combinate e si rafforzano reciprocamente, dando vita a un esempio unico di potente coesistenza di patrimonio materiale e immateriale profondamente radicato nella vita quotidiana dei cittadini di Napoli”. Lo Spirito di Napoli, per riprendere il titolo della bozza del documento Unesco che ha chiuso la tre giorni celebrata a Palazzo Reale, è un’attestazione straordinaria di come Napoli sia diventata a tutti gli effetti una capitale internazionale della Cultura. Non solo. Un luogo che supera la sua stessa dimensione territoriale, per diventare icona dell’immaginario collettivo di milioni di persone, attratte da un brand fascinoso, più ancora che dalle tante meravigliose testimonianze storiche, paesaggistiche, artistiche e culturali.

Ma quel documento, quell’inno alla città, costituisce un ulteriore avallo anche per il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che più di ogni altro ha tenuto a realizzare la “Conferenza Italia – Unesco Cultural Heritage in the 21st Century” nel capoluogo partenopeo.

La tre giorni Unesco consacra, del resto, uno status che la vecchia capitale borbonica ha riconquistato, facendo passi da gigante proprio in ambito culturale nel primo ventennio di questo secolo. Dalla rinascita di Pompei ed Ercolano alla valorizzazione dei principali musei, al successo planetario dell’Amica Geniale, all’egemonia nazionale nella cinematografia e nei serial. Un esperto come Sergio Locoratolo ci ha ricordato come, nei primi dieci mesi del 2023, siano stati realizzati a Napoli 172 prodotti audiovisivi e fotografici, fra cui 37 film e 15 serie tv e come l’ultimo film di Paolo Sorrentino abbia già assicurato a Napoli una ricaduta economica di 8 milioni,

In questo momento magico della città cade bene la grande ricorrenza degli 800 anni della Federico II, la più antica università pubblica del mondo.

Dobbiamo fare in modo che la ricchezza di Napoli continui a fruttificare, coniugando la valorizzazione del ‘Bello’ con misure di contrasto a fenomeni degenerativi. Bene ha fatto, in tal senso, il Sindaco Manfredi ad ammonire circa la necessità di gestire con avvedutezza flussi turistici confortanti, ma che potrebbero senza controllo indurre dinamiche di sviluppo caotico e portatore alla lunga di rischi di involuzione del fenomeno.

L’evento Unesco, peraltro, ci dice che siamo incamminati su un sentiero virtuoso.