La Riflessione:
Alla fine è iniziata l’era di Donald Trump 2.0, e se qualcuno si aspettava che il 47° presidente USA consegnasse l’Ucraina a Putin, ha miseramente fallito, o meglio, c’è stato un misunderstanding, per dirla nella dizione a stelle e strisce, da campagna elettorale. Il problema però, per il presidente fresco di giuramento, resta ed è bello grosso: La Russia di Putin, al di là delle ‘smargiassate’ trumpiane sul Canada, la Groenlandia ed il Canale di Panama.
Con la Cina manco a parlarne, visto le distanze siderali tra Washington e Pechino, e non solo per la questione Taiwan, ma per il dato sull’ingerenza globale. Come sottolineava Trump in una delle tante interviste pubbliche, gli Usa non vogliono ‘asfaltare’ per così dire la Russia, anche in considerazione dell’alleanza strategica nell’utima guerra mondiale. Ovviamente, questa sottolineatura Donald Trump poteva evitarla visto i decenni di guerra fredda che hanno poi seguito quell’alleanza strategica resa possibile dalla presenza sul pianeta di un personaggio come Hitler.
Ma cosa è rimasto oggi di Adolf Hitler e della sua visione del mondo? Esattamente Vladimir Putin, la cui visione geopolitica, geostrategica, imperial-chic è la medesima del fondatore del Terzo Reich. Ovviamente Putin non ne fa una questione di razza superiore, ma è in ottima compagnia con Xi e Kim da cornice a cotanta vanità.
L’era di Trump non poteva iniziare con i migliori auspici con le minacce dirette e per niente celate alla Russia. La richiesta è semplicemente disarmante, è il caso di dire: sedersi al tavolo delle trattative senza se senza ma trovando un accordo al più presto per terminare una guerra insensata che non sarebbe mai dovuta iniziare. Lapidario Trump, come suo solito, che non lascia alternativa a Putin, visto le minacce di dazi e sanzioni sulle esportazioni.
L’economia russa non naviga, galleggia in un mare in fiamme. Oramai la propaganda non riesce più a nascondere le falle di un crack globale del Paese più vasto al mondo. Nonostante ciò lo zar e i suoi accoliti ancora galleggiano ma senza quel consenso popolare che hanno avuto fino al 2022.
La Russia da parte sua vuole trattare con Trump, perchè l’Ucraina non esiste, è stata una concessione sovietica secondo il main stream. Ovviamente la Storia racconta altro, ma cosa volete che sia la Storia per un ex agente del KGB divenuto poi zar?
Ma tra i due litiganti il terzo gode? Per niente affatto, anzi soffre ogni giorno sempre di più, ma non solo per una guerra e per tutto quello che comporta, ma anche e soprattutto per il fatto che non riesce a trovare un posto nell’organigramma mondiale. Nell’Europa è complicato, nella NATO non la vuole quasi nessuno, a sostenerla in guerra lo si fa solo al fine di non farla soccombere, allora? cosa si vuole dall’Ucraina? che sparisca dalla cartina geografica? Putin vuole, e lo ha sempre detto, l’Ucraina senza gli Ucraini, ma l’Europa, se ancora esiste, cosa vuole? cosa vuole la NATO? il pianeta cosa chiede?
Non saranno certo Trump o Putin o lo stesso Zelenszy a rispondere a queste domande. Questi quesiti sarebbero stati risposti e risolti con risolutezza assoluta solo da Giulio Cesare, da Napoleone, da Alessandro Magno ma non da chi oggi detiene il potere su un pianeta morente.
Il grande filosofo Bertrand Russell diceva: “Siamo tutti in una fossa che abbiamo scavato noi”.