BENEVENTO – Interrogatorio di garanzia per Veronica Sposito, la maestra di sostegno accusata di abusi sessuali su alcuni alunni nella Scuola Media Salvati di Castellammare di Stabia. La 39enne, rinchiusa nel carcere di Benevento qualche giorno fa, respinge tutte le accuse mosse dai giudici. La stessa maestra, lo scorso 14 novembre, fu vittima di una feroce spedizione punitiva da parte dei genitori di quegli alunni che avrebbero confidato in famiglia alcune circostanze che poi hanno condotto all’arresto della donna. All’epoca dell’aggressione la Sposito e il padre furono malmenati ed ebbero bisogno delle cure dei sanitari. Nel plesso scolastico Catello Salvati di Castellammare di Stabia in provincia di Napoli si sono detti tutti ignari della questione. E’ possibile che a scuola nessuno avesse visto o sentito nulla? Lo stesso Ministro dell’Istruzione Valditara aveva disposto un accertamento relativamente ai fatti, ma che non ha prodotto risultati evidenti, fino a quando non sono spuntati i messaggi di testo e messaggi vocali dai telefoni dei ragazzi e i racconti degli stessi alunni di comportamenti e circostanze che avvenivano all’interno di una cosiddetta “saletta”, dove l’insegnante si recava con ben 6 alunni. La location è ovviamente all’interno della scuola, quindi resta inspiegabile come mai nessuno si sia mai accorto della maestra Sposito che si “appartava”, per così dire con alcuni alunni all’interno di questo luogo, dove venivano affrontate, stando alle indagini, tematiche sessuali esplicite con la visione di video pornografici e domande poco consone all’eta dei ragazzini. Tutto questo senza che mai nessuno si sia accorto di nulla? O che mai nessuno sia capitato anche per sbaglio in quella stanza? In una scuola media dove la gioventù è estremamente irrequieta? Sono tanti i punti ciechi di questa storia, che dovrà essere sicuramente analizzata sgombrando il campo visivo da facili evidenze e sfrenati pregiudizi. Intanto nel carcere di Benevento la donna è stata sentita per ben 3 ore dai giudici alla presenza dell’avvocato Francesco Cappiello. La Sposito che ha risposto a tutte le domande rivoltele, resta in carcere in attesa delle determinazioni del Gip che segue le indagini.