NAPOLI – Nel cuore del centro storico di Napoli al civico 30 di via Port’ Alba è situata la bottega Anema e Corde dei fratelli Mancino ,Salvatore e Pasquale, artigiani, maestri e creatori di musica. Ogni giorno grazie alle loro mani rivive e vive l’antica tradizione napoletana della liuteria, l’arte inziata del 700 che costruisce, progetta ,restaura e ricostruisce strumenti a corda, ad arco e a pizzico. Strumenti che grazie alla passione e all’attenzione dei due artigiani sono dotati d’anima o gli viene restituita restaurandone l’antico splendore. “Abbiamo iniziato con un corso regionale, ma il lavoro dell’artigiano l’abbiamo imparato nel restauro mobili con nostro padre, che ci ha trasmesso anche la passione della musica-racconta Salvatore-infatti lui era ed è musicista ,batterista e corista sempre stato nell’ambiente del teatro quindi la musica era di casa e pane quotidiano. Fabbricammo il nostro primo strumento a 15 anni ,una chitarra elettrica per un nostro cuginetto che suonava e conosceva la grande manualità che avevamo. E proprio grazie a questo cuginetto che lesse sulla repubblica un trafiletto che riportava un corso regionale sulla costruzione del mandolino napoletano iniziò il nostro viaggio nel mondo della liuteria”. “All’epoca era sindaco la Iervolino, parliamo del 2002-spiega Pasquale-l ’associazione Obbiettivo Napoli che aveva sede nei quartieri spagnoli e continua ancora oggi a formare i giovani, organizzo questi corsi di liuteria e oreficeria con la regione, eravamo 16 corsisti e 8 di questi vivono oggi con il mestiere che hanno appreso compresi noi. E poi da lì subito prendemmo bottega con altri ragazzi del corso nel centro di Napoli lasciando il nostro paese d’origine Monte di Procida, ora siamo rimasti io e mio fratello,22 anni che facciamo questo. E la voglia di fare, di farsi notare e di fuoriuscire da Napoli per poi campare con questo mestiere ci hanno portato già dal terzo anno di bottega a partecipare alla fiera di Cremona, fiera della musica e degli strumenti da tutto il mondo. All’inizio a Napoli si lavorava molto di più con il restauro che con la vendita del nuovo e facendo le ferie ci siamo fatti conoscere più a livello internazionale e mi auguro che un giorno riusciremo a organizzare qualcosa di simile a Cremona anche a Napoli!”. Da diversi apporti nasce la passione per la liuteria dei due fratelli che insegnano anche la loro arte ai ragazzi dell’Accademia di Belle Arti e del Conservatorio o a chiunque fosse interessato ”La fondazione ITS Bact in collaborazione con la regione ci ha chiesto di organizzare e fare un corso per un gruppo misto di ragazzi-racconta Salvatore-abbiamo fatto con loro una parte in dad e qui in laboratorio, dove i ragazzi hanno messo mano ai restauri e in più siamo riusciti a realizzare un violino, ovviamente fatto con legni meno pregiati ,però hanno creato uno strumento intero impegnandosi con tenacia!”. “I ragazzi che hanno fatto il corso con noi consideravano la liuteria in un modo totalmente diverso-spiega Pasquale-per esempio ci sta chi ha iniziato a costruirsi la sua chitarra in questo corso perché è chitarrista che studia al conservatorio e non immaginava proprio tutto il lavoro che c’è dietro la realizzazione di un piano armonico di una chitarra , solo quello hanno iniziato a costruire e ci hanno messo 300 ore, nella pratica i ragazzi hanno capito bene i sacrifici cha un artigiano fa! E chi si appassiona continua e divulga pure la bellezza della liuteria, ma soprattutto la difficoltà di un artigiano che ha lo scopo di dare un’anima allo strumento e la dà facendogli produrre un suono del tutto diverso da quello di uno strumento di fabbrica attraverso un enorme lavoro fatto anche di ricerca e di studio”. E chi sa se uno o più di questi giovani non calcheranno le orme dei fratelli Mancino apprendendo il mestiere come loro attraverso un corso indetto dalla regione diventando i futuri creatori della musica del panorama napoletano.