Non è reato tenere lo stereo altissimo tutto il giorno, perfino quando si esce di casa, a meno che non disturba tutto il condominio. È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 44261 del 3 dicembre 2024, ha accolto il ricorso di una coppia accusata di rumori molesti dai vicini di casa. Per i giudici di legittimità, infatti, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il motivo è fondato e, al riguardo, hanno ricordato che “Ai fini della configurabilità del reato, pur non essendo necessarie né la vastità dell’area interessata dalle emissioni sonore, né il disturbo di un numero rilevante di persone, è comunque richiesto che i rumori siano idonei ad arrecare disturbo ad un gruppo indeterminato di persone, anche se raccolte in un ambito ristretto, come un condominio. Di più. Per la Cassazione, «perché sussista la contravvenzione di cui all’art. 659 cod. pen. relativamente ad attività che si svolge in ambito condominiale, è necessaria la produzione di rumori idonei ad arrecare disturbo o a turbare la quiete e le occupazioni non solo degli abitanti dell’appartamento sovrastante o sottostante la fonte di propagazione, ma di una più consistente parte degli occupanti il medesimo edificio”.