Chissà che effetto avrà fatto per i tifosi juventini vedere Conte,capitano storico della Juventus e poi allenatore di tre in scudetti bianconeri, urlare a un megafono di fortuna “Forza Napoli” a una settimana da una sfida sempre particolare per i tifosi azzurri come quella contro la Juventus. Per i napoletani, tifosi e non, la certezza di aver trovato un condottiero che ha sposato la causa azzurra al di là della sua juventinita’, anzi trasferendone la parte migliore in casa Napoli. È l’ effetto Conte, un segno che non può essere taciuto: la capacità,il carisma di coinvolgere un intero ambiente senza impedirgli di alimentare il sogno ma coltivandolo con il lavoro quotidiano e soprattutto motivando il gruppo senza favoritismi o eccezioni come ha dimostrato nel caso Kvaratskhelia. L’ idea di una squadra base c’è e si vede benissimo,ma chi parte dalla panchina è disposto a dare l’ anima sapendo bene quello da fare anche per pochi minuti. Conte ha puntato su tutti i suoi ragazzi, pronti a dare battaglia contro chiunque, mentre De Laurentiis ha puntato forte solo su di lui. Il suo ingaggio è un merito e vanto assoluto per ADL che se ne è fregato, giustamente, della juventinita’ del tecnico. Credo, anzi, e lo scrivo per la prima volta anche da modesto ex tecnico di giovani, che ho sempre pensato che il Napoli, con l’ entusiasmo e la passione del suo tifo, se avesse avuto quel tanto di juventinita’ che ha significato progetto, ordine, blasone disciplina e dovere di puntare sempre a vincere, sarebbe stato una squadra, un club forse unico al mondo.
Credo che la spiegazione sia anche nel fatto che Napoli, a differenza di Milano,Torino,Roma e Genova ha solo il Napoli a rappresentarla nell’ universo calcistico e non solo. Un processo identitario tra città e squadra che non può essere taciuto e che Conte,uomo comunque del Sud,ha colto e sta coltivando come un valore morale aggiunto.
Non ho idea se De Laurentiis abbia calcolato anche certi particolari quando ha dato la “caccia” a Conte …catturandolo da par suo.
Ora tocca al presidente ultimare l’ opera di ricostruzione iniziata nella scorsa estate con la creazione di un centro d’allenamento che sia all’ altezza dei più grandi club europei. I calciatori bravi servono per accontentare gli allenatori ma una “casa” tutta sua, per il Napoli ma anche per Conte sarebbe un punto d’ arrivo importante per consacrarsi a livello mondiale e sentirsi sempre più al centro di un progetto globale e non solo di campo. Riteniamo, ci piace farlo, che De Laurentiis con la maturità di venti anni di calcio e l’ esperienza dell’ imprenditore che “vede” prima il futuro, lo sappia benissimo.
Investire bene i milioncini, non pochi, che arriveranno dalle cessioni di Kvara e Osimhen e dalla qualificazione alla prossima Championsi League può dare il via ad una rivoluzione epocale nell’ anacronistico sistema calcio. Una rivoluzione made in Italy con De Laurentiis pioniere assoluto,made in Napoli con la passione di un tifo sempre più presente e maturo e con un tecnico-manager vero, come Conte, a fare da cartina tornasole ad un progetto ambizioso con la “dolce” ossessione di vincere come unico risultato condito però dall’ azzurro delle maglie che si fonde con quello del cielo e del mare e soprattutto di una tifoseria unica, come si è visto a Capodichino.