NAPOLI – Si è tenuta la presentazione del nuovo libro di Pietro Perone, giornalista e caporedattore del Mattino presso la Fondazione Stati Uniti del Mondo “Pino Daniele. Napoli e l’anima della musica, dal mascalzone latino a Giògiò”.Un libro che non parla solo di Pino Daniele a 10 anni dalla sua prematura scomparsa, ma della città che il cantautore ha narrato nei suoi chiaroscuri. La Napoli di ieri, quella che si riunì la sera del 19 Settembre 1981 appresso Pino e il suo gruppo a Piazza Plebiscito per il sogno del cambiamento che ancora oggi è rincorso e la Napoli di oggi, quella che cammina su due binari, uno è il tappeto bello del turismo e l’altro il pavimento sporco della verità che comprende giovani che uccidono coetanei. E proprio uno dei protagonisti del libro è un giovane musicista 24enne ammazzato il 31 Agosto 2023 da un 17enne “il binario della verità è Giògiò e gli altri due ragazzi uccisi dopo di lui- è intervenuto il padre di Giògiò-e stanotte a piazza Nazionale un altro ragazzino è stato picchiato da una baby gang. I ragazzi che esercitano la loro attività delinquenziale hanno in comune le famiglie e il lavoro che le istituzioni devono fare per risolvere il problema è agire proprio sulle famiglie. La repressione è inutile!”. Un incontro che ha analizzato il momento d’emergenza che in questo momento la città sta vivendo ,di una Napoli che non risolve i problemi in cui i protagonisti sfortunati sono proprio i suoi giovani “Napoli città aperta, Napoli città oscura, Napoli è mille colori in cui c’è tanto grigio e tanto nero. Napoli ancora oggi ha bisogno di essere attraversata da raggi di luce, Pietro ha fatto questo in questo libro con voce nostalgica ,di denuncia, di analisi e di desolata constatazione  di quello che è”. “Non è un libro di festa- ha spiegato l’autore- l’idea di scrivere questo libro è nata il 31 Agosto 2023,quando in redazione è arrivata la notizia che avevano ammazzato Giovanbattista Cutolo, 24 anni, musicista, allievo del conservatorio san Pietro a Maiella. Lo stesso conservatorio che Pino avrebbe voluto frequentare, a cui poi non si iscrisse perché le zie che lo allevavano lo convissero che era meglio cercare un posto fisso iscrivendosi a ragioneria. Mi sono chiesto: Napoli ,in cui si ammazza un ragazzo che viveva solo di musica, può essere ancora la città di Pino Daniele? E ho cercato le risposte riprendendo i versi delle canzoni di Pino e lì in quelle canzoni ho trovato tutte le risposte: ci sono continui messaggi sociali, preghiere laiche affinché Napoli possa risorgere. I versi di pino sono più che mai oggi attuali, ma mentre facevo questo lavoro  hanno ucciso altri tre ragazzi: Emanuele, Santo, Arcangelo. La domanda inziale è diventata un grido disperato che è presente nel libro, ma ce anche la speranza data da Pino e dai suoi versi”. Canzoni che narrano  la carta sporca di Napoli e che inneggiano alla speranza del cambiamento “ ci sono stati 6 morti, compresi i 3 ragazzi che hanno ucciso-ha detto Paolo Siani, presidente della fondazione Giancarlo Siani- la città osserva il fenomeno senza fare niente, tutti sappiamo che alcuni ragazzi di questa città, che non sono pochi, hanno una vita già segnata. La storia dell’omicidio di Giògiò era già scritta molto prima. Nel libro si racconta la vita di Pino Daniele che è nato in un vascio napoletano con un papà scaricatore di porto e giocatore d’azzardo e una mamma casalinga. Pino Daniele nasce come un ragazzo destinato a fare la fine dei nostri ragazzi baby gang. Questo destino non si avvera perché due zie lo adottano e incomincia la nuova vita di Pino con la protezione di una famiglia che gli dà cultura, istruzione e musica. Se non facciamo nulla prima in questa città perdiamo capitale umano, perché quanti ragazzi nascono con un talento che nessuno mai scoprirà perché nessuno mai gli dà una chance? Non lo sapremo mai. Questo libro mi ha fatto riflettere : se nessuno fa niente per i bambini di Napoli il fenomeno si riprodurrà senza fine!”. Napoli è “ vico niro ca nun fernesce maje” e “Rosa,Preta e Stella” come dice Carmela di Sergio bruni  e Salvatore Palomba ,la città ricca di splendore e troppe volte condannata ,invidiata e avvelenata ,che piange e nessuno la vede, che urla e nessuno la sente. La città i cui figli continuano a inseguire il futuro attraverso le canzoni di Pino Daniele “ Non è vero che le cose non possono cambiare, non è vero che sarà sempre la stessa cosa, le cose possono cambiare!”-ha commentato Don Mimmo Battaglia, cardinale di Napoli.