Su 191,5 miliardi totali, ne sono stati assegnati per ora 68,17. Per il Mezzogiorno, il fatto che ben 24,8 miliardi siano andati a beneficio di Rete ferroviaria italiana non è una cattiva notizia, visto che una buona parte degli interventi Rfi sarà indirizzata a Sud, a cominciare dal completamento dell’Alta Velocità/Alta Capacità.

Per la Campania, in particolare, se si guarda solo ai miliardi, le cose non sembrano andare male. È seconda solo alla solita Lombardia, la regione più ricca d’Italia che puntualmente si accaparra le maggiori risorse. Alla Lombardia sono andati per ora 1,63 miliardi, alla Campania 1,58. Chi invece primeggia tra le province è la capitale. Roma ha assorbito circa un miliardo, precedendo Palermo (709,6 milioni) e Napoli (668,3 milioni).

L’importante, ad ogni modo, è che quei soldi si trasformino in vantaggi concreti per i territori e le loro popolazioni.

In tal senso, non si può non pensare con preoccupazione agli sperperi e agli enormi ritardi nella realizzazione di opere pubbliche registrati in passato. Sia chiaro: a Nord come al Sud, anche se la narrazione mediatica sembra addossare queste colpe solo alle amministrazioni meridionali.

La mia idea è che si debba consentire all’opinione pubblica più sensibile e disponibile di poter avere informazioni puntuali, periodiche e trasparenti, su come si stanno utilizzando sia i fondi Pnrr, sia quelli europei e del Fondo sviluppo e coesione. Sottolineando dove si riscontrano ritardi e imponendosi scadenze rigorose, oltre le quali commissariare le amministrazioni inadempienti.

Se l’Italia, se lo stesso Sud, vogliono crescere, è ora di cambiare registro.