L’idrogeno è la nuova frontiera per il Mezzogiorno. Non lo dico io, ma lo ha affermato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dell’Italia, Gilberto Pichetto Fratin, dopo aver firmato con Germania e Austria una dichiarazione di intenti congiunta per lo sviluppo di un corridoio meridionale dell’idrogeno. Entro il 2030 si importeranno prevalentemente dall’Africa dieci milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile. Il Mezzogiorno d’Italia diventerà l’hub europeo anche di questa fonte di energia, oltre che di fotovoltaico e di eolico. Come ha giustamente rimarcato il Ministro Pichetto Fratin, le opportunità per il Sud sono enormi, in termini di produzione, stoccaggio e consumo. L’Italia è destinata a risolvere i problemi inerenti il suo fabbisogno energetico anche attraverso la ripresa del nucleare, un nucleare di nuova generazione con moduli più piccoli e più sicuro. Il Sud, in questo sforzo nazionale, si identificherà come l’area destinata a raccogliere e smistare le fonti di energia rinnovabile, non solo lungo tutta la Penisola ma anche in ampie aree d’Europa.