Sapete qual è il tasso di occupazione medio dei Paesi dell’Unione Europea, secondo i dati rilevati nel 2022? In base alle ultime elaborazioni di Eurostat, è il 74,6%. Sapete qual è il tasso della Campania? È il 47,3%. La Calabria è più o meno allo stesso livello: 47%. In Sicilia si scende ancora un po’: 46,2%.
Vi sono zone dell’Europa, come l’arcipelago finlandese delle Aland, dove il tasso di occupazione arriva all’89,7%, o come il distretto di Varsavia, dove tocca comunque la rispettabile quota dell’85,4%.
Tutto il Mezzogiorno d’Italia si colloca invece ai minimi europei.
Si tratta di una situazione incredibile, di cui in Italia si parla poco, nel senso che si dà per normale quello che è anomalo, se ne tratta come di una condizione quasi inevitabile, mentre dovrebbe essere al centro delle strategie del Governo e di tutte le Istituzioni.
L’Unione Europea, al contrario, negli ultimi anni ha denunciato il persistente ritardo del Sud, accusando l’Italia di non utilizzare bene i fondi strutturali. Sarebbe ora di dimostrare, con i fatti, che il recupero del divario è possibile.