NAPOLI – La grande manifestazione “Cultural Heritage in the 21st century” ha riportato Napoli sotto i riflettori internazionali, come una delle capitali mondiali del sapere. Questo non significa tuttavia che, per il capoluogo partenopeo, siano tutte rose e fiori, neppure in questo campo. Ne ha piena consapevolezza il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, promotore della tre giorni Unesco, che ha portato a Napoli rappresentanti ed esperti di 194 Stati membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Una delle maggiori criticità per Napoli è costituita dal degrado del suo centro storico. Proprio l’Unesco aveva sollecitato, al riguardo, un intervento per rilanciarlo. Ne scaturì un piano di gestione, datato 2011, che non è stato mai portato a termine. Il Ministro ha deciso di seguire in prima persona la situazione, sollecitando il Comune all’adempimento di un dovere fondamentale per il pieno recupero della città. Napoli, ha ricordato Sangiuliano, “è una grande capitale della cultura del Mediterraneo che tutto il mondo ci invidia”. Non è dunque possibile continuare a ritardare interventi di riqualificazione del cuore antico della metropoli, vale a dire il biglietto da visita che la città offre alle migliaia e migliaia di turisti che continuano quotidianamente a visitarla, provenienti da ogni parte del mondo.