In Italia gli statali sono più di tre milioni, ma solo 180 mila hanno meno di trent’anni. Per svecchiare una pubblica amministrazione che va avanti con dipendenti con un’età media di 50 anni, ben venga dunque il decreto attuativo dei Ministri Zangrillo e Bernini, finalizzato a favorire un passaggio praticamente diretto dalle Università al pubblico impiego statale o degli enti locali. Saranno assunti almeno 17 mila giovani under 24, laureandi o laureati. Percepiranno uno stipendio netto di 1700 euro mensili sulla base di un contratto a tempo determinati di 36 mesi. Sarà l’anticamera delle assunzioni definitive, a meno che, al termine del triennio, il giovane non abbia ricevuto una valutazione negativa da parte del proprio dirigente.

L’auspicio è che una parte molto rilevante delle assunzioni previste sia effettuata per le amministrazioni meridionali, considerata l’età media ancor più avanzata dei dipendenti, provocata innanzitutto da un turn over che ha impedito per decenni la modernizzazione del pubblico impiego targato Sud.