Siamo tributari del maggior quotidiano economico nazionale per una notizia che, oggettivamente, ci sconcerta.
Il nuovo decreto nato per accelerare le opere previste dal Piano nazionale di ripresa e di resilienza stabilisce misure che rimandano a loro volta a ulteriori provvedimenti attuativi. Secondo il computo effettuato dai cronisti del Sole, ce ne vorranno almeno 26, uno ogni due articoli!
Il decreto, all’esame della Commissione Bilancio della Camera, dovrà essere convertito in legge entro il primo maggio, pena decadenza.
Ma l’operatività delle misure, quella che alla fine conta per raggiungere l’obiettivo dell’accelerazione degli interventi, dipenderà dalla celerità con cui saranno adottati i 26 provvedimenti. Provvedimenti che potrebbero addirittura aumentare, se al testo del decreto verranno aggiunti altri articoli o commi.
C’è da chiedersi, a questo punto, se non sarà necessario pensare fin d’ora a un ulteriore decreto che acceleri l’adozione dei provvedimenti attuativi. Lo chiameremmo Decreto Penelope.