Ha ragione il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca: la notizia che la Ragioneria di Stato ha certificato l’assenza di indebitamento per le aziende sanitarie della Campania, con i bilanci tutti in attivo, meritava una eco maggiore. È infatti la dimostrazione di una operazione di risanamento dei conti portata a buon fine, riguardo a organismi che, almeno se si fa riferimento ad alcune Asl come la Napoli 1, versavano pochi anni fa in condizioni disastrose. Chi ne ha seguito le vicende ricorda che si era giunti al punto che le aziende private della sanità accreditate con la Regione vantavano crediti di tre, quattro o cinque anni prima. Si era diffusa addirittura la prassi della cessione del credito presso organismi che, in cambio di un consistente taglio delle spettanze, a loro volta puntavano poi a rivalersi presso le Asl. Grazie alla politica di modernizzazione ed efficientamento della Regione, superata la fase buia del commissariamento tecnico, si è riusciti a risalire la china. E ora De Luca può vantarsi che le Asl campane hanno azzerato le pendenze, mentre nel Centro-Nord, ad eccezione di qualche Regione come la Lombardia, fioccano i bilanci in rosso. C’è tuttavia da fare ancora qualche passo in avanti, stavolta sul piano della quantità e qualità dei servizi erogati. In tal senso, conveniamo col Presidente della Regione: c’è bisogno di una più equa ripartizione delle risorse, visto che per ogni cittadino della Campania viene erogato molto meno dell’importo medio pro capite riservato all’altra Italia.