Le ultime rilevazioni Ocse segnalano come il tasso medio di occupazione e quello medio di attività dei 38 Paesi dell’area, nel quarto trimestre del 2023, siano rimasti stabili, rispettivamente al 70,1% e al 73,8%. In Italia, invece, sono cresciuti: il tasso di occupazione al 62,1%, il tasso di attività al 67,1%. È incoraggiante che il lavoro aumenti, anche se purtroppo il tasso di occupazione resta ancora troppo distante dalla media Ocse e da quella europea. Ma è incoraggiante anche il fatto che a presentarsi complessivamente sul mercato del lavoro (tra occupati e coloro che cercano occupazione) siano sempre più persone. Vuol dire che si intacca il pericoloso fenomeno dei Neet (chi non si forma e neppure cerca lavoro) e che la crescita delle opportunità sta invogliando fasce sempre più cospicue di popolazione a cercare di immettersi nel circuito produttivo. Per il Mezzogiorno, che registra i peggiori indicatori sul tema da sempre, questi incrementi sono doppiamente importanti. L’auspicio è che, con il pieno decollo del Pnrr, entrambi i tassi migliorino ulteriormente, soprattutto al Sud.