Campionato strano? Direi anomalo perché non c’è né si intravede la squadra dominante come il Napoli di Spalletti nella scorsa stagione. Ecco allora che cronisti, ex giocatori e opinionisti, in un campionato dove mancano vere stelle, hanno deciso di rivolgere, per loro quieto vivere, molti sapendo ben poco di calcio,le loro…attenzioni sugli allenatori, vittime sacrificali delle loro disamine post gara, quelle più facili e meno insidiose..
Ed i tecnici, parafrasando il titolo del bellissimo romanzo di Paolo Giordano “La solitudine dei numeri primi”, vivono una solitudine che è il senso di vuoto e di inquietudine di chi, da solo, deve affrontare tribunali popolari, quelli dei tifosi, stuzzicati e provocati da giudizi di sapientoni che spesso il calcio lo hanno solo guardato e perciò diventano ancora più cattivi nei giudizi senza appello. Spesso la precarietà della panchina non dipende dalle loro scelte sbagliate o da un’ incapacità tattica ma è frutto di un’ esasperante fretta e impazienza di presidenti o dirigenti che, per non ammettere le loro colpe danno in pasto ai tifosi, delusi e arrabbiati, i numeri “primi” dello spogliatoio. Ne ha già fatto le spese Zanetti all’ Empoli, autore nella scorsa stagione di una salvezza tranquilla ma poco aiutato in fase di mercato dal presidente Corsi. E Andreazzoli, subentratogli, ha finora inciso poco per la pochezza della rosa. Identico discorso per Paulo Sousa a Salerno, autore di una salvezza miracolosa nello scorso campionato che si è fidato di un presidente che invece di rafforzarla ha indebolito la squadra. Toccherà a Pippo Inzaghi cercare di fare un altro miracolo…
Ma vogliamo parlare anche di tecnici di vaglia come Pioli, Simone Inzaghi e Mourinho?
Il tecnico rossonero dopo l’ ennesimo derby perso con un ignominioso 5-1 è finito sulla graticola, criticato dai media, da gran parte della tifoseria e dal… Cardinale proprietario del club che ha atteso le partite contro Lazio e Genoa per la decisione “in o out”. Una mano, nel vero senso della parola, lo ha salvato e gliela ha data Pulisic che a Marassi complice l’ ignoranza del Var e del pilatesco arbitro Piccinini ha realizzato la rete vincente. Pioli, ora primo in classifica, è al riparo da critiche e pistolotti sapienti di chi non ha mai avuto il coraggio di allenare neanche scapoli o ammogliati. Ma quanto durerà ?Discorso difficile lo sta ora vivendo Inzaghi. Fino a tre settimane fa era per tutti lo stratega della panchina e delle vittorie dell’ Inter, con una squadra che, a detta dei soliti noti, giocava a memoria grazie anche ad una rosa utilizzata con lungimiranza. Sono bastate la sconfitta col Sassuolo e il pareggio col Bologna, entrambi al Meazza, per scatenare critica e social sulle lacune della squadra e sull’ immobilismo tattico di un allenatore che cambia gli uomini solo ruolo per ruolo senza variazioni di identità tattica o di strategie durante la gara. Ma si può, nel giro di un mese, fare passare un onesto lavoratore dagli osanna pubblici a…fesso e inadeguato?
Situazione surreale a Roma e alla Roma per Mourinho. Sfiduciato dalla proprietà di Dan Friedkin, cow-boy americano geloso della popolarità e dell’ amore dei tifosi verso il tecnico, non più vincente come un tempo, aveva già in serbo il clamoroso ribaltone dopo un passo falso a Cagliari. Il 4-1 con cui i giallorossi hanno asfaltato i sardi ha costretto la proprietà a smentire le proprie idee sul tecnico, facendo capire una verità assoluta: quando l’ allenatore ha dalla sua parte i giocatori che allena e il favore della piazza, puoi anche stare sui co….ni al presidente ma nessuno ti potrà mai delegittimare o criticare sul tuo operato come invece sta accadendo a Rudy Garcia al Napoli e a Napoli. Dopo l’ incredibile sconfitta interna al Maradona contro la Fiorentina, stampa e tifosi inferociti sui social hanno chiesto la testa dell’allenatore. “Garcia out” è l’ attuale mantra del popolo di fede azzurra, deluso dai risultati ma soprattutto dell’ incapacità tattica del tecnico franco-spagnolo. De Laurentiis che lo ha scelto, seppure con riserva contrattuale, per ora ha fatto orecchie da mercante alle voci dei tifosi. Però si sa, Vox populi vox Dei…poi se anche i giocatori, quando sono stati sostituiti hanno fatto ampi gesti alla panchina, facilmente interpretabili come un “vaffa…” al tecnico, cosa c’è da aggiungere? Allenatore delegittimato e sfiduciato dallo stesso spogliatoio e confuso più di Oronzo Cana’ con il Napoli già con sei punti in meno della scorsa stagione dopo sole otto giornate di campionato. Come si dice, piove sul bagnato e Garcia non sembra avere né le spalle tanto più larghe, né le idee e le mosse giuste per riconquistare la fiducia dello spogliatoio e la simpatia e la stima dei tifosi. Ci pensi Don Aurelio, vero autore dell’ attuale situazione grazie al suo tracotante narcisismo da numero uno assoluto. Anche lui vive una solitudine da numero primo, voluta ma ora pericolosa assai perché gli tocca decidere e mettere mano al portafoglio se vuole salvare patrimonio giocatori e qualificazione Champions. L’ unico che sembra in una botte di ferro tra i tecnici è Claudio Ranieri a Cagliari. Ultimo in classifica con soli due punti ha incassato coram populi la conferma da presidente, giocatori e tifosi. A 73 anni il tecnico di Trastevere almeno per ora sembra godere di un’immunità a prova di sconfitte anche grazie al suo British style. E sorride, cosa che non possono fare tanti suoi colleghi sull’ orlo di una crisi da ” solitudine di numeri primi”.