Napoli, 4 febbraio 2024 – “E’ fondamentale che il Correttivo al Codice dei contratti pubblici, una volta sanciti i principi ispiratori e quelli interpretativi, garantisca il libero mercato e la trasparenza”. CosìAngelo Lancellotti, presidente dell’Acen, all’apertura del seminario “Il ‘Correttivo’ al Codice dei Contratti”, organizzato dall’Associazione dei Costruttori Edili di Napoli, in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Napoli.
“Aver reso ordinarie le procedure negoziate” – che consentono la partecipazione su ‘invito’ a un numero ristretto di imprese a gare di appalto (sotto soglia comunitaria) fino ad un valore di 5 milioni – “può favorire il localismo e ridurre la visibilità alle piccole e medie imprese di un fetta importante di appalti”. In sostanza, ha aggiunto Lancellotti “le imprese chiedono maggiore trasparenza e maggiore possibilità di partecipazione alle gare, anche per garantire agli enti appaltanti prezzo e prodotti migliori”. Si evidenziano, al tempo stesso, “valutazioni positive in merito all’automatismo della revisione prezzi, alle regole che garantiscono remuneratività del progetto a base di gara e alle novità in materia di varianti”.
Dopo i saluti del consigliere dell’Ordine degli Ingegneri, Edoardo Pace, è intervenuto il provveditore alle Opere Pubbliche di Campania, Molise, Puglia e Basilicata, Lorenza Dell’Aera: “Il Correttivo nasce per migliorare le criticità emerse dall’applicazione del Codice 36 del 2023. Esso interviene positivamente sulla revisione dei prezzi, sulla digitalizzazione e sulle incertezze emerse in questo primo periodo di applicazione. Non sappiamo ancora se sarà l’ultimo correttivo – ha concluso – ma sicuramente pone le basi per una lettura più specifica di questi ambiti”.
“A un anno e mezzo dal ‘debutto’ del nuovo Codice 36, il Governo ha adottato il decreto legislativo correttivo, n°209 del 2024, con un’impostazione che, condivisibilmente, non stravolge l’impianto generale del nuovo Codice, introducendo quelle integrazioni e revisioni che l’applicazione pratica ha reso necessarie. Un approccio, questo, che potrà garantire continuità e certezza gli operatori del settore – stazioni appaltanti, imprese, progettisti – evitando i rallentamenti che ogni tipo di riforma profonda della normativa genera” ha evidenziato la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio.
Dopo le relazioni dell’avvocato dello Stato, Paolo Del Vecchio e degli avvocati amministrativisti Enrico Soprano e Paolo Vosa, i lavori – coordinati dal vice presidente dell’Acen, Antonio Savarese – sono stati conclusi dal presidente della IV Sezione del Consiglio di Stato, Luigi Carbone: “Si tratta di un correttivo che non è intervenuto con la pressione dell’urgenza, che rispetta l’impianto del Codice, intervenendo su meno di un terzo delle norme contenute, e si concentra su alcuni macrotemi che andavano corretti, rafforzando i principi del risultato e della fiducia e tutte le semplificazioni che il Codice dei contratti aveva già introdotto per non creare confusione negli operatori”. Rispetto alla critica mossa dai costruttori del rischio di un possibile localismo rispetto alle procedure negoziate, il presidente Carbone ha risposto che si tratta “di una tendenza a cui si può sicuramente ovviare grazie alla digitalizzazione, che non presenta caratteristiche tali da minare il sistema”.