Una scelta di trasparenza e di valorizzazione del merito per gli studenti italiani.
Martedi 11 Marzo 2025 sarà ricordato a lungo dagli studenti del nostro Paese come un giorno storico nel quale il nostro mondo universitario si è finalmente liberato di un vergognoso quanto inefficace sistema di accesso degli studenti alle facoltà scientifiche di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e di Medicina Veterinaria. La Camera dei Deputati ha infatti proprio oggi approvato in via definitiva la Legge Delega sulla Riforma dell’accesso alle storiche e fondamentali facoltà scientifiche del nostro Ordinamento Universitario.
Il Provvedimento è stato licenziato con 149 voti a favore espressi dai Deputati della maggioranza di Governo e 63 contrari, espressione dei partiti di opposizione. La votazione della Camera dei Deputati segna la fine dell’odiato e fortemente contestato test di ingresso per gli studenti che aspiravano a diventare dei professionisti della sanità e che, al contrario e per tantissimi anni, si sono visti sbarrata la strada dal numero chiuso e dal contemporaneo quiz a risposta multipla. Come per l’esame di scuola guida!
La Legge approvata quest’oggi prevede la Delega al Governo ad adottare entro un anno, uno o più Decreti Legislativi per individuare le nuove modalità di iscrizione e frequenza presso le Facoltà di cui sopra.
La Riforma sarà operativa già dal prossimo Anno Accademico. Cioè a dire che gli studenti che intenderanno iscriversi a queste Facoltà Universitarie dal prossimo autunno (Anno Accademico 2025/26) potranno farlo liberamente e senza ostacoli o limitazione di sorta. E questa novità legislativa sarà valida, almeno in questa fase, solo per le Università Statali.
Una Riforma questa che vuole riscoprire e rivalutare il merito degli studenti, valorizzando e incoraggiando adeguatamente le vocazioni e le inclinazioni naturali dei giovani nelle professioni prescelte. Senza limitazioni burocratiche o valutazioni di politica sanitaria poi malamente confutate perché miopi, errate e fortemente anacronistiche. (vedi attuale carenza di medici in Italia e la scellerata scelta politica degli ultimi 30 anni di mantenere il numero chiuso per gli studenti nelle facoltà scientifiche).
Ed è per questo motivo che la selezione meritocratica degli studenti sarà ancor più accentuata dalla Riforma. Infatti tutte le “matricole” che si iscriveranno alle tre Facoltà medico-scientifiche, nei primi 6 mesi di frequenza dovranno sostenere un numero minimo di esami (come da piano di studi) o test di apprendimento nelle materie scientifiche previste dal Corso di Laurea. La possibilità di continuare con regolarità e profitto il percorso di studio in queste facoltà sarà affidata esclusivamente al merito. Cioè a dire a quello studente che avrà superato brillantemente le prove d’esame previste nei primi 6 mesi.
Chi non sosterrà gli esami previsti o non avrà raggiunto risultati di studio apprezzabili, senza perdere l’anno Accademico, sarà orientato verso altre facoltà dell’area scientifica ove saranno validati gli eventuali crediti formativi e gli esami sostenuti.
Non più dunque anacronistici test di ingresso su argomenti completamente diversi dalle materie del piano di studi previsti dalle facoltà di Medicina, Odontoiatria o Medicina Veterinaria, ma piuttosto valutazioni oggettive dei risultati conseguiti dagli studenti nei primi 6 mesi di studi universitari.
Un vero passo in avanti. Una svolta necessaria ed efficace per l’accesso alle facoltà scientifiche delle nostre Università. Non più l’odioso e definitivo “numero chiuso”, ma soprattutto, non più test di ingresso basati sul fasullo merito di chi studiava a memoria i quiz di accesso a risposta multipla che nulla avevano a che fare con gli studi scientifici compiuti alle scuole superiori. Test poco trasparenti con notevoli possibilità di essere “manipolati e veicolati” arbitrariamente ai soliti furbetti di turno, o sostituiti nel momento dell’attribuzione dei punteggi. Con una sequela di ricorsi al TAR e contenziosi interminabili.
Test di accesso che hanno spento troppi sogni e aspirazioni di giovani studenti o costretto questi ragazzi a sacrifici indicibili per frequentare Università di Paesi Europei ove questo sistema non era in uso e i quiz non erano richiesti.
Insomma, un rimedio certamente peggiore del male per evitare il sovraffollamento delle Università Italiane o, peggio ancora, per aggirare il falso problema di un numero troppo elevato di medici o veterinari per le necessità effettive della Sanità nel nostro Paese. Ed è stato così che, di anno in anno, ci siamo ritrovati senza più laureati in medicina o in medicina veterinaria o senza odontoiatri, senza più specialisti, senza risorse umane cui affidare la nostra salute. Come tragicamente dimostrato nel corso della recente e terribile epidemia di Coronavirus.
Occorrerà ancora qualche mese per vedere approvate quelle Deleghe Governative che “confezioneranno” i Regolamenti di Attuazione della nuova Riforma. Ma il primo passo è stato compiuto! Non si torna più indietro. Anzi, si va avanti e di gran carriera verso un sistema di accesso alle Facoltà Universitarie più giusto e trasparente. Un percorso che non potrà non costituire un viatico sempre più qualificato e fondato sul merito per i medici del futuro. Per una sanità pubblica che torni ad essere un vanto per il nostro sistema socio-sanitario-assistenziale. Una autentica eccellenza del nostro “Sistema Italia”.