NAPOLI – L’Eredità Culturale del 21° secolo, una sorta di memorandum della grande tradizione intellettuale dell’uomo, delle sue radici, dei suoi ideali e della massima espressione del suo ingegno. Napoli sarà per tre giorni, dal 27 al 29 novembre prossimi, capitale mondiale, ospitando i delegati provenienti da 194 Paesi del mondo e ponendosi nuovamente come capitale morale e reale del Mediterraneo. La conferenza, organizzata dal Governo italiano per tramite del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Cultura di concerto con l’UNESCO, avviene in occasione della celebrazione per il 50° anniversario della Convenzione sul Patrimonio Mondiale e della ricorrenza del ventennale della Convenzione sul Patrimonio Immateriale. “E’ un grande onore per l’Italia e per Napoli poter ospitare una manifestazione di questo livello – ha esordito Gianni Lepre, economista e consigliere del ministro della Cultura – anche in considerazione del fatto che il nostro Paese, grazie al ministro Sangiuliano, ha preso piena coscienza del suo immenso patrimonio culturale promuovendolo e trasformandolo in base di crescita e sviluppo lineare dell’economia tricolore”. Il prof. Lepre che tra l’altro è presidente della Commissione Economia della Cultura dell’Ordine nazionale dei Dottori Commercialisti ha poi continuato: “Che Napoli abbia superato la concorrenza di Firenze per ospitare questa manifestazione è segno tangibile del grande interesse che il mondo intero ha nei confronti della nostra città, che finalmente, dopo oltre un secolo, non è associata solo alla pizza, al mandolino, a Pulcinella o, nelle peggiori delle assonanze, alla camorra. Napoli è una grande realtà culturale, il cui fermento non si è mai arrestato, anche se per questioni di meri interessi personali, qualcuno l’ha associata solo a criminalità e degrado morale e sociale”. Lepre ha poi sottolineato: “I numeri i questo ci danno ragione, infatti una recentissima ricerca di Srm, il centro studi di Intesa Sanpaolo, evidenzia come Napoli e provincia, da sole, assorbano circa il 67% dei visitatori del sistema museale e architettonico-monumentale del Mezzogiorno. Un Sud che, proprio grazie a Napoli e alla Campania, conta il 30% dei visitatori dell’intera Penisola. Nel Mezzogiorno ci sono 12 dei 45 siti archeologici Unesco riconosciuti. Napoli, a partire da Pompei, domina la scena”. Lepre ha poi concluso: “La sensazione generale è che, grazie anche all’impegno delle istituzioni locali, del sindaco Gaetano Manfredi, questi valori stanno generando anche nuova occupazione, e per questi dati confortanti, bisogna insistere sulla strada intrapresa”.