Al Magnifico Rettore dell’Università Federico II di Napoli  – Dott. Prof. Matteo Lorito

Egregio Rettore,

la lettura della Sua intervista sul quotidiano “Il Mattino” dello scorso 7 Giugno, in ordine alla individuazione di edifici, possibilmente pubblici, da destinare in città a residenze per studenti universitari fuori sede, mi suggerisce, da concittadino ed “ex addetto ai lavori” di proporre talune soluzioni che, ritengo, adeguate e fattibili nonché realizzabili in tempi ragionevolmente brevi.

Chi Le scrive ha avuto la possibilità di conoscere da vicino le vicende politico-amministrative della nostra città negli ultimi 30 anni e, pertanto, memoria storica di “fatti e misfatti” prodotti in questo lungo periodo dalle Amministrazioni Civiche succedutesi alla guida della città o della Regione Campania.

Mi permetto, pertanto, di seguito, di suggerirLe tre diverse soluzioni per realizzare residenze universitarie, partendo da quella a mio avviso più facile da conseguire e più rapida nella eventuale realizzazione :

EDIFICIO SCOLASTICO COMUNALE DI VIA MARCO AURELIO (attualmente inutilizzato)

Si tratta di un complesso edilizio consistente, architettonicamente molto interessante, sviluppato su tre piani, con affaccio su via Cinthia, proprio fronte l’ingresso principale (pedonale e carraio) della sede Universitaria della Federico II° di Monte San Angelo. L’edificio scolastico presenta anche ampi spazi scoperti con attrezzature sportive, oltre a palestre coperte ed ampi parcheggi auto per il personale. Costruito negli anni 90 per ospitare una scuola elementare, grazie ai fondi della Legge 219 (emergenza post terremoto 80) é rimasta in esercizio per pochi anni sino alla dismissione per carenza di platea scolastica. A seguito della dismissione della scuola, Il Comune di Napoli, proprietario dell’immobile,  propose un impiego alternativo attraverso comodato d’uso alla ex USL n.39 di Napoli (oggi ASL NA 1 Centro) per realizzare sul territorio presidi sanitari assolutamente carenti nei quartieri di Soccavo e Pianura, area di competenza dell’USL 39. Ma proprio la sua ubicazione distante dal centro dei due quartieri flegrei e, al contrario, adiacente al quartiere di Fuorigrotta (territorio a quel tempo di un’altra USL cittadina) suggerì agli Amministratori della ex USL 39 di non aderire alla interessante opportunità offerta dal Comune di Napoli e rinunciare all’utilizzo della struttura pubblica. Iniziativa miope dei vertici USL del tempo che celava, a mio avviso, la volontà di non “turbare” eccessivamente la sanità privata del territorio. Ma questa é un’altra storia che poco interessa in questo contesto.

A questo punto appare superfluo sottolineare la fattibilità della operazione, trattandosi di un edificio di proprietà comunale , tutt’ora senza una destinazione definita e funzionale. Così come appare altrettanto superfluo sottolineare la comodità e la funzionalità per gli studenti universitari di disporre di un edificio adibito a residenza universitaria, situato a poche decine di metri dal proprio Ateneo. Sono altrettanto certo che non Le sfugga neppure l’interesse dell’Ente proprietario che, attraverso la soluzione del comodato d’uso o altra formula perseguibile e condivisa, otterrebbe da questa cessione un sollievo per le casse comunali costrette ad esborsi per manutenzioni e guardiania del complesso scolastico per altro in disuso. Cio’ al netto dei ritorni di immagine per un Comune che andrebbe ad affrontare e risolvere, almeno in parte, una problematica di assoluto interesse sociale e grande attualità, costituita dalla individuazione di residenze universitarie per studenti fuori sede, attraverso edifici di sua proprietà concessi all’Università per tali lodevoli finalità.

PALAZZO FUGA, PIAZZA CARLO III°

Nella Sua intervista, Signor Rettore, Lei anticipava la possibilità che un buon numero di alloggi per studenti universitari potesse trovare “albergo” negli immensi volumi di Palazzo Fuga, in Piazza Carlo III°. Ebbene, proprio in questa prospettiva mi permetto di renderLe noto che anche il Consiglio Comunale di Napoli, nel corso del secondo mandato del Sindaco Rosa Russo Iervolino, ebbe ad approvare un “Ordine del Giorno di Indirizzo” finalizzato ad impegnare il Comune di Napoli, anche successivamente alla Consigliatura Iervolino (2006/2011) a realizzare in quell’edificio storico di proprietà dell’Ente Locale, residenze universitarie per studenti fuori sede. Quell’Ordine del giorno, presentato in Consiglio Comunale dallo scrivente, nella qualità di Capo Gruppo Consiliare di Alleanza Nazionale, registrò anche la firma del Sindaco Iervolino come cofirmatario del Documento, condividendo a pieno il contenuto e le finalità del medesimo, ma anche al fine di determinare più facilmente la unanimità dell’aula sulla materia trattata. Quella iniziativa scaturiva, già a quel tempo, dalla necessità di offrire adeguata ospitalità agli studenti dei nostri Atenei, sollevandoli dal carico di spese spesso insostenibili per le famiglie; creare nuovo “appeal” per le facoltà universitarie cittadine; rivitalizzare adeguatamente Piazza Carlo III° con la presenza di giovani studenti, contribuendo ad arginare fenomeni di degrado urbano e desertificazione progressiva del territorio. Quell’Ordine del Giorno, Gentile Rettore, possiede ancora intatta la sua efficacia poiché “strumento di indirizzo” politico-amministrativo del Consiglio Comunale che, in quell’epoca, non poteva che esprimere una volontà futura e futuribile non essendo il Comune di Napoli in possesso delle risorse necessarie per il recupero del sito monumentale. Ma non basta.

La terza opportunità che mi permetto di sottoporLe é quella davvero risolutiva della questione sul tappeto e che potrebbe già da sola superare definitivamente e brillantemente il grave “Gap” costituito dalla carenza di alloggi universitari per studenti fuori sede:

IL RECUPERO DEL COLLEGIO UNIVERSITARIO E CASA DELLO STUDENTE “GIOVANNI MIRANDA” DI VIA VETERINARIA.

Faccio riferimento al maestoso edificio pubblico (anch’esso attualmente abbandonato) già sede di un Collegio Universitario denominato “Casa Miranda”. Edificio costruito interamente dall’Istituto Autonomo Case Popolari di Napoli nel 1935, per assolvere ad una precisa richiesta del Governo Italiano che si rivolgeva ai vertici dell’Istituto di Via Morelli per la riconosciuta capacità e valenza costruttiva oltre alle consistenti capacità finanziarie possedute dall’Istituto a quel tempo, in quanto affidatario dell’ambizioso  progetto di costruire in ogni quartiere della città e della sua Provincia alloggi confortevoli per i lavoratori, i senza tetto e le famiglie bisognose o con componenti disabili etc.

I vertici dell’Ente pubblico napoletano furono solleciti nell’accogliere l’invito del Capo del Governo dell’epoca che rimarcò anche per iscritto la necessità di dotare l’Università di Napoli di uno strumento indispensabile per la ospitalità delle “Migliaia di giovani studenti provenienti da ogni città e borgo rurale delle terre meridionali per prepararsi culturalmente ed efficacemente a divenire la futura classe dirigente della Patria Italiana”.

La costruzione di Casa Miranda fu dunque affidata nel 1935 ai tecnici (Ingegneri, Geometri ed Architetti) dell’Iacp di Napoli, e subì le vicissitudini del periodo che precedette il secondo conflitto mondiale. Sino al completamento dei lavori del 1940 a pochi mesi dalla dichiarazione di Guerra (10 Giugno 1940). Gli eventi bellici, tuttavia, non procurarono al grande complesso edilizio particolari danni e nel 1949 furono ripresi i lavori di rifinitura e completamento dell’opera affidati al Prof. Giulio De Luca e all’ing. Michele Pagano della Università di Napoli. Inaugurata nel 1951, La Casa dello Studente di Via Veterinaria fu affidata in proprietà all’Opera Universitaria e assolse brillantemente ed efficacemente alla funzione originaria di collegio universitario, divenendo indispensabile polo formativo e culturale ma anche luogo di riferimento per tantissime generazioni di studenti universitari meridionali e ricercatori che trovarono posto nelle oltre duecento stanzette predisposte con il criterio dell’ospitalità alberghiera con due letti, bagno interno con doccia, angolo studio con scrivanie e tutte le attrezzature necessarie per una confortevole permanenza degli studenti ospitati.

A seguito dell’evento sismico del 1980 l’intero edificio fu requisito dal Comune di Napoli per poter alloggiare i terremotati e senza tetto. Dieci anni dopo il complesso edilizio fu restituito completamente vandalizzato e depredato degli arredi, strutture, suppellettili, porte e finestre in legno massello e quant’altro esistente, rendendo l’edificio tutt’ora inutilizzabile.

Tuttavia, nella esperienza esaltante vissuta dallo scrivente alla guida dell’Istituto Case Popolari della Provincia di Napoli (2011/2015) in qualità di Commissario Straordinario dell’Ente Pubblico napoletano, ebbi modo di conoscere la storia del prestigioso edificio in stile razionalista che sovrasta la collina del Moiariello, a ridosso della Facoltà di Veterinaria (tra Orto Botanico, Giardini dell’Osservatorio di Capodimonte e Bosco di Capodimonte) in un unicum ambientale di gran pregio naturalistico. Ebbi modo anche di visitare il complesso edilizio realizzato proprio dall’Istituto che presiedevo, rimanendone affascinato per la felice posizione geografica, maestosità e solidità delle infrastrutture portanti (confortato dai rilievi e gli studi effettuati nell’attualità dai tecnici dello IACP), eleganza e rilevanza degli elementi architettonici. Proposi pertanto alla Regione Campania, ultimo proprietario dell’edificio in ordine di tempo, di poter provvedere ancora una volta con l’Istituto Case Popolari al recupero architettonico e funzionale dello studentato, magari usufruendo di appositi finanziamenti Europei. Tanto per poter restituire alla città e alle sue Facoltà Universitarie una occasione irripetibile di “Appeal” che affiancasse, sotto il profilo delle infrastrutture e dei servizi, la proposta didattica degli Atenei napoletani. La risposta fu immediata e positiva. Il Presidente della Giunta Regionale della Campania, On. Stefano Caldoro e l’Assessore all’Urbanistica, dott, Ermanno Russo siglarono immediatamente un Protocollo d’Intesa con IACP Napoli, per il recupero e la rifunzionalizzazione del Collegio Universitario, affidando all’Istituto Case Popolari le attività edilizie necessarie. Furono assegnati all’Ente di via Morelli 5 Milioni di Euro dei Fondi POR Campania, Agenda FESR 2007/2013 per le opere di messa in sicurezza; adeguamenti L. 626 e spese di attivazione cantiere.

Oltre ad altri 25 milioni di Euro di Fondi POR Campania, Agenda FESR 2014/2020 per il completamento delle opere di recupero funzionale dell’immobile pubblico.

Si era giunti alla imminente cantierizzazione delle opere, seguita alle procedure di appalto in qualità di Ente appaltante, allorché si celebrarono le elezioni regionali della primavera 2015. Ad elezioni avvenute e come primo atto politico-amministrativo della nuova compagine vincitrice delle elezioni Amministrative, il neo eletto Governatore Vincenzo De Luca adottò una Deliberazione con la quale venivano resi nulli tutti gli Accordi di Programma sottoscritti dal precedente Governatore (Caldoro) nei 5 anni precedenti. In tal modo si cancellò immediatamente e definitivamente la possibilità di procedere alla ristrutturazione dello storico Collegio Universitario di Via Veterinaria, che ancor oggi rimane vergognosamente abbandonato ad uno stato di progressivo deterioramento strutturale. Tra l’altro De Luca non ritenne utile mantenere quei finanziamenti europei ormai appostati e assegnati a questo scopo sino all’anno 2020 entro cui l’opera doveva essere necessariamente completata. Con ciò denotando una miopia amministrativa di non poco conto e scarsa sensibilità (o assoluta insensibilità) per un problema (carenza di posti letto per gli studenti universitari) esploso in tutta la sua drammaticità proprio in questi ultimi mesi e che, al contrario, sarebbe già stato risolto con la ristrutturazione di Casa Miranda molto prima, collocando la città di Napoli e le Università cittadine all’avanguardia rispetto all’offerta di residenze alberghiere per studenti universitari.

Al Magnifico Rettore della Università Federico II° e ai suoi colleghi degli altri Atenei cittadini, con questa lettera aperta,  trasmetto molto volentieri  il testimone, affinché possa essere riaperta l’interlocuzione con il Sindaco di Napoli e il Governatore della Campania per raggiungere auspicabilmente gli obiettivi segnalati.

Colgo l’occasione per porgere distinti saluti,

Dott. Carlo LAMURA

ex Consigliere Comunale di Napoli (1997/2001 Seconda Consigliatura Antonio Bassolino); (2006/2011 Seconda Consigliatura Rosa Russo Iervolino). – Commissario Straordinario dell’Istituto Autonomo Case Popolari della Provincia di Napoli (2011/2015)