Ursula von der Leyen deve dare una svolta epocale sulla transizione ecologica. L’obiettivo di fronteggiare il climate change, di salvare il mondo da un inquinamento che rischia di devastarne ampie parti, è fondamentale. Se i Paesi dell’Unione Europea producono il 15 del Pil mondiale, ma emettono solo 7% di Co2, bisogna tenerne conto e non, come si è fatto finora, imporre traguardi irraggiungibili. Come ha giustamente rimarcato il Presidente di Confindustria Emanuela Orsini, vietare ai costruttori di auto di produrre motori endotermici a partire dal 2035 pone a rischio, soltanto in Italia, ben 70 mila posti di lavoro. Una follia! Analoghe misure possono pregiudicare il futuro di filiere come ceramica e vetro, le prospettive dello stesso settore navale. Basta dunque con l’integralismo ideologico! Si apra un confronto globale con colossi come Usa e Cina e si definiscano regole del gioco eque per limitare le emissioni. Autoflagellarsi senza conseguire nessun risultato, visto che gli altri continuano a fare il proprio comodo, non serve a nulla!