Decine di navi assaltate dagli Houthi nel Mar Rosso. La cosa ci tocca da vicino. In una settimana il costo della spedizione di un container dal Mediterraneo alla Cina si è quasi triplicato. Per le piccole imprese ammortizzare un incremento dei costi così vertiginoso diventerà quasi impossibile, se il fenomeno terroristico dovesse perdurare. Le esportazioni dal porto di Napoli, come da quelli di Trieste e di Genova, sono in netta diminuzione. Un colpo micidiale, se si pensa che per il Mediterraneo passava il 30% del traffico marittimo commerciale mondiale e il 40% di quello italiano. Alcuni grandi gruppi della logistica, come la Msc del torrese Aponte e la danese Maersk, hanno deciso di sospendere le rotte sul Mar Rosso per circumnavigare il continente africano: due settimane in più di viaggio, costi del carburante lievitati di un milione di dollari, ma quanto meno la certezza di subire danni minori di quelli causati dai pirati del duemila.
Aumento dei prezzi e diminuzione dei traffici nei nostri porti rappresentano Il contrario di quanto serve a Napoli e al Mezzogiorno. Lo scalo partenopeo, con l’intero sistema portuale campano, proprio dall’espansione di traffici e relazioni nel Mediterraneo può trarre nuovo slancio economico e occupazionale. Una nuova identità del Mezzogiorno può costruirsi sulla base di un riposizionamento della stessa Unione Europea, più aperta verso gli altri Paesi del Mediterraneo e meno protesa verso l’area orientale, carica di pericolose tensioni a seguito del conflitto in Ucraina. Questo cambiamento di scenario potrebbe ancora avvantaggiare il Sud Italia, per la sua posizione baricentrica tra vecchio continente e altre aree del Mare Nostrum.
Le vicende ultime stanno mettendo in discussione la prospettiva. Acquista dunque particolare importanza la coesione strategica di un’Europa capace di difendere autonomamente le proprie navi ma anche di svolgere un ruolo da protagonista nelle trattative necessarie a porre fine ai conflitti mediorientali.
Stretta tra i colossi Cina e Usa, l’Europa ha per decenni recitato la parte del vaso di coccio tra vasi di ferro. Ma questa posizione nasce dalla debolezza politica di una Ue bloccatasi sul più bello del proprio percorso comune, dopo aver portato a compimento l’unione monetaria.
L’auspicio è che, invece di inseguire ulteriori frazionamenti all’interno della nazione con l’autonomia differenziata, il Governo Meloni intraprenda un’azione decisa di sensibilizzazione per contribuire a fare della Ue un soggetto politico autorevole a livello globale.