Bisogna intendersi. L’industria è o non è motore di sviluppo? Se si risponde positivamente, occorre essere conseguenti. In tal senso, le politiche europee dell’ultimo quinquennio non lo sono state. Ha ragione, quindi, il Presidente della Piccola Industria di Confindustria, Giovanni Baroni: l’Unione Europea ha investito poco sull’innovazione, i centri propulsivi sono meglio alimentati in altre aree del mondo. E, per di più, ha approcciato con una sorta di integralismo ideologico la questione della transizione energetica. È vero, vanno necessariamente abbattute le emissioni di CO2, ma con modalità tali da non costringere alla chiusura migliaia di imprese e perdere decine e decine di migliaia, forse centinaia di migliaia di posti di lavoro. Fortunatamente il Governo italiano è fortemente impegnato a far rivedere le strategie del Green Deal europeo. Sarà un compito, quello di una nuova politica industriale a matrice continentale, sul quale dovrà dedicare tanta attenzione ed esprimere un’adeguata capacità di proposta la prossima rappresentanza eletta nel Parlamento europeo.