Due appuntamenti cruciali per il Governo Meloni. Da un lato, definire i contenuti della manovra di fine anno. Dall’altro, prendere posizione concreta sulla annosa questione dell’autonomia differenziata. L’importanza di questi punti di svolta è rimarcata da Anna Lepre, Direttore del Centro Studi Lepre Group.

Dopo i primissimi provvedimenti, il Governo si appresta a varare la manovra di fine anno. Che ne pensa di quanto emerge dai media? 

Preferisco non trinciare giudizi. In  questo periodo è normale che si esaminino una serie di ipotesi per poi arrivare a una sintesi politica e privilegiare l’una piuttosto che l’altra soluzione. Piuttosto, si possono esprimere auspici…

Ad esempio?

Ad esempio, che uno dei cavalli di battaglia dell’allora candidata Premier e attuale Presidente del Consiglio in campagna elettorale si tramuti in realtà. Mi riferisco alla proposta di forti incentivi fiscali per nuove assunzioni che determinino un superamento della media dei livelli di occupazione registrati dalle imprese nel triennio precedente. Mi sembra davvero un’ottima agevolazione, perché promuove un’economia inclusiva, in un momento di crisi e di forti preoccupazioni per l’ulteriore aggravio dei tassi di disoccupazione, soprattutto al Sud. 

Senza dare per scontate le voci: cosa pensa dell’ipotesi di ridurre il cuneo fiscale?

Se ne parla da decenni, senza poi passare dalle parole ai fatti, se non in misura poco rilevante per le tasche dei lavoratori, come è accaduto per qualche esecutivo precedente. Se stavolta si volesse fare sul serio, l’abbinamento tra incentivi per l’occupazione e taglio del cuneo potrebbe avere effetti moltiplicatori per produzione e consumi, a tutto vantaggio dell’economia, del rilancio degli investimenti.

Pensa che tali misure potrebbero invertire il trend recessivo?

E’ possibile, soprattutto se, accanto a tali provvedimenti, si assicurasse l’erogazione di ulteriori 15 o 16 miliardi per contenere il costo delle bollette. Mi sembra che, oggi più che mai, vadano abbinati provvedimenti che contrastino la crisi a incentivi che riattivino i processi produttivi e favoriscano l’occupazione.

Il caro prezzi tuttavia potrebbe continuare a pesare sulle speranze di ripresa. Non trova?

E’ vero, ma su questo fronte poco possiamo, se non sperare che grandi potenze come Usa e Cina si decidano a mediare con maggiore incisività per porre fine alla gravissima minaccia per la pace mondiale, foriera di effetti dannosi anche per l’andamento della borsa e dell’economia, originata dalla guerra in Ucraina.

Torniamo all’Italia. Tra le sfide del nuovo governo, c’è anche l’autonomia differenziata chiesta da tre Regioni del Centro Nord… 

Qui si può solo auspicare che il Presidente Meloni non si limiti ad assecondare le richieste di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.

Prima di concedere l’autonomia differenziata vanno definiti e attuati i Lep, i livelli essenziali di prestazione, che mi permetterei di ridenominare in Lap, livelli adeguati di prestazione. Non capisco come si possa far finta di niente sul fatto che da decenni le prestazioni e le risorse assicurate in aree diverse d’Italia in settori strategici, come la scuola o la sanità, siano diverse a seconda che si risieda a Sud o a Nord. Definiamo allora prima questi livelli, attuiamoli concretamente. Poi, e solo poi, si potrà parlare di maggiori autonomie concesse agli enti territoriali. Diversamente, si finirebbe per aggravare o, nel migliore dei casi, per stabilizzare un divario indegno di uno Stato civile.

10 pensiero su “L’intervista: Anna Lepre, perché  i primi passi del Governo saranno fondamentali”
  1. … [Trackback]

    […] Find More on to that Topic: focusitaliaweb.it/lintervista-anna-lepre-perche-i-primi-passi-del-governo-saranno-fondamentali/ […]

  2. … [Trackback]

    […] Read More on that Topic: focusitaliaweb.it/lintervista-anna-lepre-perche-i-primi-passi-del-governo-saranno-fondamentali/ […]

Lascia un commento