L’allerta del ministero della Salute per rischio chimico

ROMA – C’è un’ultima allerta alimentare pubblicata nell’apposita sezione sul sito web del ministero della Salute, dedicato agli avvisi dei prodotti non conformi, che ha segnalato il richiamo in via precauzionale da parte del produttore di Livelli eccessivi di lassativi antrachinonici in diversi lotti di tè Earl Grey bio a marchio Blue Hill Teas & Infusions richiamati dai supermercati. Il motivo del richiamo è il rilevamento, durante controlli analitici di routine, di una concentrazione di antrachinone superiore al quantitativo massimo stabilito per il tè. Il prodotto in questione è venduto in confezioni in confezioni da 36 grammi (20 filtri), con i numeri di lotto EG302, EG305, EG306, EG401, EG402, EG403, EG501, ed EG502, e i termini minimi di conservazione (TMC) 28/09/2025, 28/11/2025, 28/06/2026, 28/09/2026, 28/11/2026, 28/01/2027 e 28/02/2027. Il tè Earl Grey richiamato è stato confezionato dall’azienda “Il Ponte Società Cooperativa Sociale arl” con stabilimento di produzione che si trova a Schio, in provincia di Vicenza, in via Lago Di Tovel n 14/D. Gli antrachinoni sono una classe di composti appartenente ai glicosidi legati a uno zucchero. Tali sostanze si trovano in molte piante e stimolano la peristalsi intestinale, agendo così come lassativi. La molecola di un qualsiasi antrochinone contiene al suo interno un antracene, cioè tre anelli benzenici uniti tra loro. Le piante che contengono antrachinoni sono tradizionalmente utilizzate come purganti. L’utilizzo di dosi elevate di lassativi porta allo svuotamento quasi completo del colon; la naturale mancanza di stimolo nella giornata successiva (o anche nei due giorni successivi) spinge i pazienti a riutilizzare il lassativo, magari a dosi più elevati con perpetuazione del circolo vizioso. Una delle regole in fitoterapia è che l’uso prolungato di stimolanti comporta una perdita di tono del tessuto stimolato. Per precauzione Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” raccomanda di non consumare il  tè  incriminato venduto con il formato e il numero di lotto indicato e a restituirlo al punto vendita d’acquisto per il rimborso.