“Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” A Cernobbio, dal 6 all’8 Settembre 2024 la 50ma edizione del Forum annuale The European House-Ambrosetti sul tema.  
De Molli: “Tutti  dobbiamo impegnarci ad essere architetti di pace. La pace non si costruisce soltanto con la politica e con l’equilibrio delle forze e degli interessi, ma con lo spirito e con le idee.
Presente, passato e futuro si incontrano da 50 anni affacciati sul lago di Como, nel cuore di Cernobbio.  A Villa d’Este si scrivono le pagine di un libro ricco di spunti e riflessioni, dialoghi e gesti che segnano la storia. È il forum The European House Ambrosetti, il luogo per eccellenza dove politica, economia, finanza e imprenditoria dialogano, si contaminano in un modo unico al mondo per l’Italia, per la 50ma edizione dal 6 all’8 Settembre 2024.  
Alchimia vincente, capacità di attrarre ospiti e relatori di altissimo livello con una cura sapiente nel costruire confrontischietti e autentici, raccontando gli scenari di oggi e di domani, ragionando sulle implicazioni per imprese e società.
“In questo clima di festeggiamenti  – ha detto, aprendo i lavori, Valerio De Molli, Managing Partner e Amministratore Delegato, The European House – Ambrosetti S.p.A. – voglio incoraggiare tutti noi, non solo a guardare indietro e a fare leva sui ricordi, ma soprattutto ad impegnarci per un futuro migliore, fondato sui valori del dialogo, collaborazione, inclusione, prosperità, sostenibilità e, in una sola parola, della pace. Non posso rivolgere un pensiero alle popolazioni che vivono in condizioni di estrema povertà e grande difficoltà acuita dai conflitti. Sono 2 miliardi di persone, un quarto dell’umanità, dall’Ucraina alla Russia, alla Palestina e Israele e tanti altri. Viviamo in un momento storico caratterizzato da una crisi in cui è addirittura sempre più ricorrente il timore di una terza guerra mondiale. Kennedy, nel 1961, poi ripreso da Papa Paolo 6º nel suo famoso discorso alle Nazioni Unite del 4 ottobre 1965, inascoltato proclamava: l’umanità deve porre fine alla guerra prima che la guerra ponga fine all’umanità. Nella mia prolusione di quest’anno desidero esprimere un esplicito messaggio per un forte auspicio di pace per il futuro. Da inguaribile ottimista, vedo anche opportunità di dialogo costruttivo. La pace non è un concetto statico, non si gode, si crea.
“Tutti  dobbiamo impegnarci ad essere architetti di pace – ha esortato De Molli –, evidenziando:  “La pace non si costruisce soltanto con la politica e con l’equilibrio delle forze e degli interessi, ma con lo spirito e con le idee. L’orgoglio è il grande antagonista delle necessarie armonie, provoca tensioni e incomprensioni. Come aveva esortato anche il nostro grande Presidente Mattarella nel suo ultimo discorso di fine anno alla Nazione, è indispensabile fare spazio alla cultura della pace. Parlare di pace oggi non è astratto buonismo. Al  contrario, è il più urgente e concreto esercizio di realismo se si vuole cercare una via di uscita a una crisi che può essere devastante per il futuro dell’umanità.”  “Questa  – ha affermato il managing partner  di The European House – Ambrosetti –  è anche la missione che anima da sempre il nostro forum qui a Cernobbio, con l’intento di offrire una piattaforma di confronto dove si incontrano visioni anche divergenti tra loro e non solo un luogo di discussione, ma anche di catalizzazione per l’azione concreta, dove le parole si trasformano in impegni e progetti tangibili e tangibili per un futuro migliore.
“Come TEHA Group  – ha illustrato De Molli – abbiamo redatto un’analisi sulla guerra russa ucraina con il contributo di nove think tank, istituzioni di sette paesi diversi.  Al termine di questo approfondito percorso di lavoro abbiamo elaborato cinque raccomandazioni per contribuire alla progettazione di una pace sostenibile. Uno: Riconoscere gli ingenti danni causati dalla guerra, sia a livello regionale che globale, come prerequisito essenziale per partire in un percorso di pace sostenibile. Due: condurre un’analisi critica del fallimento diplomatico degli accordi di MINSK. Tre: frazionare il processo di pace in azioni a breve, a medio e a lungo termine, facilitare facilitando i progressi e garantendo il soddisfacimento dei bisogni immediati verso gli obiettivi di lungo periodo. Quattro: organizzare una conferenza di pace globale, perché no, proprio qui a Villa d’Este, che coinvolga Russia, Ucraina e altri per un negoziato su basi neutrali. Creare, quinto e ultimo punto,  un solido piano di assistenza economica e finanziaria per sostenere la necessaria ripresa post bellica per la ricostruzione.”
“Mi auguro – ha concluso  il managing partner  di The European House – Ambrosetti – che anche questa cinquantesima edizione possa mantenere vivo lo spirito di approfondimento e condivisione, come sottolineato dal grande John McCain (ex senatore americano ndr) in una delle sue molteplici partecipazioni qui a Cernobbio: “La forza di questo forum non sta nei discorsi pronunciati, ma nelle azioni ispirate da quei discorsi.” Ci impegneremo ancora ad ispirare azioni e guidare il cambiamento consapevoli che servirà’ molto impegno e coraggio da parte di ciascuno di noi.