MILANO – L’Italia è un Paese nel quale non c’è rispetto per nessuno, e soprattutto non vi è rispetto per il “rigor mortis”, come hanno evidenziato in molti. I cosiddetti odiatori seriali stanno continuando a spargere odio, veleno, rancore, nei confronti di un defunto, di una persona che non è più, e questo lascia perplessi sulla qualità bassissima di certa politica e anche di certo giornalismo o pseudo tale, che ha sapientemente trasformato l’informazione nella macchina del fango che tutti conosciamo che di sinistra ha solo ed unicamente il ‘sinistro lato oscuro della forza’. In molti, compreso il sottoscritto, non avrebbero mai immaginato che vi fosse un tale odio viscerale, una smodata volontà di distruzione nei confronti di Silvio Berlusconi che, sicuramente un santo non è stato, ma un leader nel nel senso pieno del termine che ha traghettato il nostro Paese verso la modernità post prima Repubblica, questo è inalienabile. Gli odiatori seriali sono riusciti a fare polemica anche sul lutto nazionale, sui lavori parlamentari fermi per una settimana, cosa per altro già programmata ‘ante mortem’, qualcuno nemmeno il funerale di stato ha gradito. Quello che però non riesco proprio a capire è il motivo di odiare una persona morta, posso capre quando lo si odia in vita, ma odiare qualcuno dopo la morte significa temerlo due volte e averne un tale assoluto rispetto che pur di far vedere il contrario si vomita fuori di tutto. Io magari non posso capire, ma solo perché non mi trovo sul libro paga di nessuno, ma per gli odiatori seriali, come anche per i pacifinti, questa è una regola di vita che, per fortuna, non è la mia.