di Gianni Lepre*


Il “Villaggio della Befana”, promosso dal Comune di Napoli dal 3 al 5 gennaio a Piazza Mercato, ha rilanciato per qualche giorno uno dei luoghi storici della città, con iniziative come la “Fiera del giocattolo e della calza”, le bancarelle di giocattoli e dolci, la distribuzione di calze e doni ai bimbi, i negozi aperti fino a tardi, lo spettacolo musicale.

Eventi come questi servono anche a consolidare il boom turistico in atto, anche se non si può dormire sugli allori né limitarsi a pianificare manifestazioni. Bisogna assicurare più servizi, più ricettività alberghiera qualificata, moltiplicare gli infopoint, migliorare igiene pubblica e arredo urbano.

In questo quadro, ben vengano il recupero di zone abbandonate come piazza Mercato, così come l’impegno per qualificare le periferie.

Per la rinascita di piazza Mercato, naturalmente, non può bastare un singolo episodio, anche se suggestivo. È uno spazio storico, secolarmente finalizzato al commercio e famoso in Italia e in Europa, rimasto di fatto inutilizzato per anni. Questo sito, non più sede da decenni di attività trasferite nella cittadella nolana, può trasformarsi in sede permanente di fiere, celebrazioni, raduni, pubbliche cerimonie. 

Da tempo abbiano proposto un progetto di rinascita che si accompagni alla realizzazione di un polo dell’artigianato artistico napoletano, supportato da adeguati incentivi.

L’area dell’intervento, oltre ‘il Mercato’, dovrebbe includere il contiguo Borgo Orefici e interagire, come un ideale triangolo, con San Gregorio Armeno. In questi spazi si concentrerebbe il meglio dell’artigianato di eccellenza made in Naples, in botteghe aperte a un pubblico di cittadini e turisti, che potrebbero apprezzare i prodotti nel momento in cui vengono lavorati. Un patrimonio che va dall’oreficeria alla ceramica, dall’arte presepiale alla liuteria, dai maestri sartori ai maghi della scarpa d’autore, fino ai raffinatissimi camiciai che contribuiscono al successo dell’abbigliamento di alta qualità realizzato sotto il Vesuvio.

Si tratta di luoghi pregni di cultura identitaria, che hanno fatto la storia di Napoli. Potrebbero essere valorizzati maggiormente attraverso l’impegno del Ministero della Cultura. Il Ministro Sangiuliano ha già dimostrato di essere attento e disponibile verso il rilancio di aree e beni culturali. La cultura può e deve creare ricchezza.

Un polo dell’artigianato d’eccellenza, così strutturato, attrarrebbe ulteriori flussi di turisti e darebbe origine a tantissime opportunità di lavoro per i nostri giovani.

* Economista, Presidente Commissione Reti e Distretti Produttivi ODCEC Napoli, Vice Pres. Centro Studi per l’Artigianato di Casartigiani Napoli

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