Rivolgo un appello alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro Raffaele Fitto, che si occupa tra l’altro di Sud, politiche di coesione e Pnrr: fate in modo che l’informazione sugli strumenti a sostegno del riequilibrio territoriale sia puntuale, articolata, trasparente, offerta a tutti i cittadini con un sito preposto, aggiornato in tempo reale. Illustre Presidente, Onorevole Ministro, vedrete che questo flusso di dati quotidiano e ininterrotto servirà anche a voi, vi consentirà di adeguare rapidamente misure non appropriate o che, per motivi diversi (desumibili dal sito!), tardano a decollare. Il monitoraggio, credetemi, è assolutamente necessario. Perché se manca, accade quello che continua a verificarsi, vale a dire il divario si aggrava. Sono i numeri a documentarlo: ‘rimbalzati’ in articoli pubblicati nelle pagine interne di qualche quotidiano economico nazionale, sembrano lasciare indifferenti coloro che reggono il timone della politica nazionale e locale. Nei giorni scorsi abbiamo appreso, dalla Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive approntata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che in un solo anno, tra il 2020 e il 2021, gli interventi agevolativi ordinari sono aumentati addirittura del 165%, attestandosi su circa 25 miliardi. Di questa manna, tuttavia, hanno beneficiato per la gran parte le imprese del Centro-Nord, cui sono stati indirizzati 21 miliardi, l’86% del totale, con un aumento del 306% rispetto al 2020. Alle attività economiche e produttive del Sud sono andati circa 3 miliardi, con una diminuzione del 10% sull’anno precedente. È chiaro che il Governo Meloni nulla c’entra, il periodo in discussione riguarda quello Draghi. Ma siccome anche allora il Sud sembrava al centro delle attenzioni dell’Esecutivo, ci permettiamo di consigliare gli attuali reggenti del timone affinché prevengano i rischi di ulteriori clamorose contraddizioni. Non vorremmo che, mentre si parla di Pnrr come strumento fondamentale di coesione, si annuncia l’avvento del nuovo ciclo di programmazione europea, si moltiplicano i dibattiti sulle Zes prossime a decollare a pieno regime, si stiano invece concretizzando ulteriori ripartizioni di denaro pubblico a favore del Centro-Nord.  Altro che residuo fiscale sottratto al Nord! Mentre va avanti il processo di attuazione dell’autonomia differenziata, lo Stato che dovrebbe unire, fino a un anno e mezzo fa, ha continuato a foraggiare e ad assistere le aree forti. Con i soldi di tutti, anche dei contribuenti del Sud. 

Anna Lepre, Direttore Centro Studi Lepre Group