Anche per l’artigianato è in arrivo la tutela Igp (indicazione geografica protetta), sul modello di quella riconosciuta ai prodotti dell’agroalimentare. Un nuovo Regolamento europeo (2023/2411) permette di estendere il sistema Igp alle creazioni artigianali e alla stessa industria. Ci vorrà tempo perché l’innovazione venga introdotta, l’avvio è infatti fissato per il primo dicembre 2025, ma nel frattempo bisognerà marciare spediti. Lo ha fatto, ad esempio, la Cna, che ha già presentato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy un primo elenco di 200 voci. Tra queste, ed è un segno che i tempi stanno gradualmente cambiando, ci sono anche parecchie produzioni del Sud: dal presepe napoletano alle porcellane di Capodimonte, dall’arte orafa di Marcianise ai pupi siciliani, dalla lavorazione del bronzo e del ferro del Sulcis in Sardegna alla lavorazione della pietra di Trani, all’arte del mosaico di Monreale, fino ai lucani tessuti lavorati a mano di Avigliano, alle brocche di terracotta calabresi, alla cartapesta di Lecce. Il vantaggio di ottenere il riconoscimento è anche e soprattutto di marketing, serve a promuovere l’identità territoriale e la superiore qualità delle lavorazioni. Ma bisognerà darsi da fare, i produttori interessati dovranno superare gelosie e rivalità locali per coalizzarsi costituendo associazioni, chiamate poi a definire e quindi adottare appositi disciplinari di produzione. Sapranno gli operatori del Sud dimostrare che l’individualismo autodistruttivo, che ne ha spesso tarpato le ali in passato, può lasciare posto alla difesa di comuni interessi territoriali? Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy li aiuterà a farlo, con un aiuto tangibile. Sono infatti previsti contributi fino 30 mila euro per le spese di consulenza delle associazioni impegnate nella stesura dei disciplinari, anche se il decreto per ora non è stato ancora emanato. Non sarà facile ottenere il bollino di tutela, non tutti ce la potranno fare. Ma il Sud ha tante carte da giocare. Nel Mezzogiorno, infatti, la tradizione della manualità, in diversi comparti, è rimasta a livelli di qualificazione tali da consentire di realizzare ancora oggi prodotti di assoluta eccellenza, che si tratti di un capo di sartoria o di un gioiello di pregiata fattura. Attenti, dunque, a non perdere questa nuova splendida opportunità! Conforta, in tal senso, che dell’estensione Igp all’artigianato si sia già dibattuto qualche giorno fa a villa Doria d’Angri, a Napoli, nel corso di un evento promosso in occasione della Giornata nazionale del Made in Italy istituita dal Ministero.