Al sit-in era presente anche il Consigliere comunale di Forio, Vito Iacono, che da giorni chiede pubblicamente con forza la sospensione dell’avvio della mensa e che in queste ore in merito ha inviato una nota ai massimi rappresentanti istituzionali locali, regionali e governativi, oltre che al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Chiesta anche la convocazione urgente del Consiglio comunale.

ISCHIA – A Forio genitori sul piede di guerra nel giorno in cui presso l’Istituto Comprensivo “Forio 1”, a ben quattro mesi dall’inizio della scuola, è partito il servizio mensa. Costo elevato, diniego di autorefezione, cioè di dare la possibilità ai bambini di poter portare a scuola la pietanza o un panino, o la possibilità di andare a mangiare a casa durante la pausa pranzo così come era possibile fare negli anni scorsi e così come si sarebbe dovuto fare anche quest’anno: sono questi i motivi della protesta di mamme  e papà che si sono ritrovati  all’esterno dell’Istituto scolastico “Luca Balsofiore” per chiedere un’alternativa alla mensa per quelle famiglie che non vogliono aderirvi. Al sit-in era presente anche il Consigliere comunale di Forio, Vito Iacono, che da giorni chiede la sospensione dell’avvio della mensa non solo perché a riguardo “sono state cambiate le regole all’ultima ora e ad anno scolastico in corso, ma anche perché rispetto al prezzo base  per ogni pasto di un massimo di 5 euro IVA compresa stabilito dal consiglio comunale,  ogni pasto costerà 6,24 euro”. Tale cifra, 6,24 euro a pasto, sarà in parte coperta dal Comune a seconda dell’importo ISEE di ogni famiglia. Iacono in queste ore ha inviato una nota ai massimi rappresentanti istituzionali locali, regionali e governativi oltre che al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una nota in cui, dopo aver esposto la mattinata di tensione vissuta all’esterno della “Balsofiore”, tra l’altro scrive: “Si verifichi altresì il perché per mesi non è stato garantito il servizio mensa ed oggi viene, di fatto, reso obbligatorio con il cambio regolamentare ed una restrittiva interpretazione, senza peraltro pronunciarsi con motivazioni, circa la impossibilità all’autorefezione che andrebbe regolamentata e non vietata, come per i rientri, il tutto attraverso una riunione di consiglio di istituto convocata di urgenza, di sabato, ed a 2 giorni dall’inizio del servizio che, di fatto, sovverte quanto disposto dal regolamento del consiglio comunale e da una recente delibera di consiglio di istituto, la n. 7 del 02/09/2024, alla quale ho difficoltà ad avere accesso, che di fatto declorerebbe il libero l’accesso alla mensa. Senza richiamare le gravissime circostanze già evidenziate di quanto accaduto in data odierna. Ma soprattutto la presidenza della Repubblica si esprima se è così garantito il rispetto dell’art. 34 “l’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita” visto che di fatto viene imposto l’adesione alla mensa scolastica ad € 6,24 “spacciandola” come attività didattica. Per cui si ribadisce l’esigenza di una immediata sospensione del servizio nelle more che venga verificato quanto evidenziato, recuperando valori, principi, ruoli che sono propri di uno Stato di Diritto e di un Paese Civile soprattutto quando è in gioco la vita, la formazione, la crescita di bambini, delle future generazioni.” Sin qui parte dell’esposto di Iacono. Personalmente, in rappresentanza del PCIM-L fondato dal compianto Domenico Savio che per una vita intera si è battuto come un leone a difesa del pieno riconoscimento del diritto allo studio degli studenti italiani dall’asilo fino alle specializzazioni universitarie, ritengo che ogni servizio erogato dalla scuola dell’obbligo in Italia debba essere completamente gratuito e non a carico delle famiglie, semmai pure a caro prezzo. L’augurio, naturalmente, è che a Forio si dia ascolto ai genitori dando la possibilità alle famiglie di poter aderire o meno alla mensa scolastica.