Cesare Rosati (Rox Capital) commenta le prospettive del settore, che guarda alle periferie, alla riqualificazione urbana e strizza l’occhio agli investitori
ROMA – Il 2025 si prospetta essere un anno particolarmente dinamico e interessante per il settore immobiliare, sia che si stia progettando l’acquisto di una casa per sé, sia che si guardi al mattone come investimento. Il calo del costo del denaro ha spinto un numero crescente di persone a interessarsi al mercato immobiliare. Nel 2024, la BCE ha annunciato e attuato ben 4 tagli dei tassi di interesse, riducendo sensibilmente il costo del denaro e favorendo ulteriormente questa tendenza. La riduzione dei costi di finanziamento sta stimolando una maggiore domanda immobiliare, che sta, però, avendo come diretta conseguenza un leggero aumento dei prezzi, incremento che si fa sentire in modo maggiore nelle grandi città, con Roma in testa, anche sotto la pressione del Giubileo. Come si nota dall’analisi sui trend del settore realizzata da Cesare Rosati, Amministratore Delegato del Gruppo Rox Capital, l’interesse si sta spostando oggi verso le periferie delle grandi città e verso i centri minori. Questo è possibile in parte anche grazie al fatto che sono moltissimi coloro che continuano a lavorare con la modalità dello smart working, e possono farlo da qualsiasi luogo. Inoltre, sempre più persone scelgono case con certificazioni green e di efficienza energetica, per ridurre sia i costi delle bollette, sia il proprio impatto ambientale. Si tratta di immobili di nuova costruzione, che è molto raro trovare all’interno di centri già molto urbanizzati. “In linea generale, nel 2025 vedremo rafforzarsi i trend che avevano iniziato a prendere forma nel corso dell’ultimo trimestre dello scorso anno: i tassi di interesse stanno scendendo e i prezzi stanno aumentando, così come la domanda. – Spiega Cesare Rosati – La tendenza per il prossimo futuro è di un incremento non solo del valore degli immobili, ma anche del numero di transazioni. C’è, infatti, chi prevede che nei prossimi anni i tassi dei mutui torneranno a essere prossimi allo zero, o addirittura andranno in negativo. Questo implicherà che moltissime persone decideranno di acquistare una casa (sia questa per sé o a uso investimento). Quindi, oggi pensare di fare un’azione di acquisto massivo rappresenta un investimento che nel giro di un paio d’anni si rivelerà particolarmente redditizio. La città di Roma, poi, merita un discorso a sé. Quanto detto vale anche per la Capitale, ma qui si aggiungono i fondi per il Giubileo, quelli del PNRR e le politiche che prevedono una nuova idea di urbanizzazione”. Come era facile prevedere, quartieri come Prati e Aurelio, vicini ai principali luoghi di culto, stanno registrando aumenti medi dei prezzi fino all’8-10%, come riportato anche da Il Sole 24 Ore. Inoltre, la conversione di numerose abitazioni in affitti brevi, destinati a turisti, sta riducendo l’offerta di immobili disponibili per i residenti. Ad esempio, i canoni di locazione in alcune aree semicentrali, come Trionfale e Gianicolense, sono aumentate del 20%, secondo l’Osservatorio del Mercato Immobiliare. “Purtroppo, a Roma rischia di aprirsi una vera e propria crisi abitativa, in cui prendere casa in affitto diventa sempre più costoso, quasi proibitivo. I proprietari, infatti, guardano al mercato degli affitti brevi, che per il 2025 sarà decisamente più redditizio. – Prosegue Cesare Rosati – A farne le spese saranno non solo migliaia di famiglie, ma anche moltissimi studenti fuori sede, giunti nella Capitale per frequentare l’università. I posti negli studentati, infatti, non sono sufficienti a coprire tutta la richiesta, e spesso le regole di condotta non si sposano con le necessità dei numerosi studenti lavoratori”. Il segmento dello student housing, dunque, continua ad avere una forte richiesta, e investitori e proprietari di immobili continuano a guardarvi con grande interesse, soprattutto nelle aree ben collegate con i mezzi pubblici. Per quanto riguarda gli acquisti, l’aumento dei prezzi nelle aree centrali sta spingendo molti acquirenti e investitori verso le zone periferiche, dove i costi sono più accessibili. Questo fenomeno è incentivato dai numerosi progetti di riqualificazione urbana legati al piano “Caput Mundi”, che ha destinato 1,8 miliardi di euro per oltre 300 interventi su infrastrutture, spazi pubblici e siti culturali. Questi investimenti stanno trasformando aree periferiche come Tor Vergata e Tiburtina in nuovi poli residenziali e commerciali. Questi quartieri, inoltre, sono molto interessanti anche per gli studenti, per via della prossimità con gli atenei o i mezzi di trasporto, quali metropolitana e ferrovia leggera. “Il mercato immobiliare romano nel 2025, nella sua complessità, è una miscela di opportunità e sfide. Mentre il Giubileo spinge la crescita e stimola investimenti, la pressione sui prezzi e la crescente domanda stanno trasformando il volto della città. Sarà fondamentale un approccio equilibrato che unisca sviluppo sostenibile, riqualificazione delle periferie e accessibilità abitativa” conclude Cesare Rosati. (fonte)