Migranti: la tensione Italia Francia su caso Ocean Viking scopre le carte dell’Europa che conta

di Rosario Lavorgna

L’OPINIONE – Non è una partita a scacchi, qui si ha a che fare con la vita delle persone, migliaia di migranti che per un motivo o per l’altro lasciano la propria terra per approdare nel continente dei sogni: l’Europa. Ma queste migrazioni costano, e sul ruolo delle ONG ancora non è tutto chiaro, per il momento pare che siano le ancore di salvezza per questi barconi malandati che ospitano centinaia di persone, donne, bambini e anziani che dopo aver pagato profumatamente gli scafisti che li imbarcano cercano di raggiungere le coste italiane. Ebbene si, la geografia purtroppo non è una opinione, l’Italia è la porta dell’Europa per chi viene dal sud del mondo, e comunque, stando ai dati, lo è anche per chi proviene dal sud est. Questa situazione, nonostante gli accordi comunitari a cui fa riferimento la Francia, fa gola a tutti quei Paesi restii ad accogliere i migranti, tanto lo fa l’Italia. Ultimo in ordine cronologico il caso Ocean Viking, per la quale è salita alle stelle la tensione tra Parigi e Roma. Intanto un fatto è certo: con il caso Ocean Viking è caduto  il perbenismo dell’Europa che vuole l’Italia colabrodo prima e unica frontiera del continente. Ma questo in Europa lo sanno, ma non possono certo scontentare Francia e Germania, le super potenze continentali. Ultimo atto di ‘bullismo’ internazionale: Parigi sospende l’accoglienza di 3500 rifugiati da Roma, aumenta i controlli alle frontiere con il nostro Paese, manco fossimo in guerra, e addirittura chiede alla Germani di fare lo stesso. Se non è consorteria questa… Ma poi in più la faccia tosta di chiedere all’Italia di rispettare gli impegni presi in ambito UE. Il problema però che sfugge a Macron è che in questi impegni a cui si appella non è scritto da nessuna parte che l’Italia debba essere il colabrodo dell’Unione, meta unica di barconi e Ong perché l’Europa che conta non li vuole.