L’europarlamentare e presidente del Movimento Equità Territoriale: “Da condannare le parole del ministro Piantedosi”
Bruxelles, 27 febbraio – “Il fenomeno dei migranti non lo si affronta innalzando barricate per impedirne la partenza, come vorrebbe la Meloni e sull’esempio dell’Ungheria. Per la gran parte dei casi, è gente che scappa da Paesi in guerra, che rincorre un’esistenza dignitosa, spesso solo per dare un futuro ai propri figli, pagando migliaia di euro con la consapevolezza di andare forse incontro alla morte. Pensare di fermare i flussi è come provare a fermare il vento con le mani”. Lo dichiara il parlamentare europeo del Gruppo Greens/Efa e segretario del Movimento Equità Territoriale Piernicola Pedicini. “Come Italia e come Europa dobbiamo mettere mano a misure concrete a sostegno a quei popoli, mettendo fine a politiche di sfruttamento e colonizzazione. Al contempo – sottolinea Pedicini – a chi affronta questi viaggi della speranza dobbiamo tendere più una mano. E sono assolutamente da condannare le parole del ministro Piantedosi, che ha attribuito la colpa a chi parte. Al cospetto di una tale tragedia, è inaccettabile che un ministro della Repubblica punti il dito su esseri umani che rischiano la propria vita e spesso quella dei propri figli, per lasciarsi alle spalle chissà quale orrore”.