Il quinto Napoli di Mazzarri porta, con il 2-0 al Braga, diversi milioncini nelle casse della società e di De Laurentiis e la scoperta di una squadra più equilibrata e tranquilla. Forse, nella partita più difficile del periodo perché si decideva il primo obiettivo stagionale da centrare, abbiamo visto una squadra che, al di là del risultato, importantissimo, e malgrado qualche preziosismo di troppo, palle trattenute eccessivamente, dribbling inutilmente insistiti, è apparsa solida e equilibrata. Niente di eccezionale sia chiaro, ma è apparsa evidente la maggiore fiducia che pian piano sta ritornando nel gruppo. Non era semplice, come detto, questa partita col Braga che in campionato ha fatto 13 punti nelle ultime cinque gare portandosi a due punti dalle capoliste Sporting e Porto. E non lo era per il Napoli che con le tre sconfitte consecutive( Real, Inter e Juventus), nonostante diversi miglioramenti nel gioco, appariva come una squadra ancora in piena convalescenza e sfiduciata dagli eventi…Il primo tempo contro i portoghesi, però, induce alla fiducia. E dal primo tempo si può e si deve ripartire. Spirito di squadra, efficace lavoro del centrocampo, la spinta con buona personalità data da Natan sulla fascia sinistra, il ritorno a buoni livelli di Anguissa, la concentrazione di Juan Jesus e Lobotka sono segnali importanti per Mazzarri ma anche per i tifosi. L’ allenatore di San Lorenzo si era presentato senza cucirsi addosso, come il suo funesto predecessore, il ruolo di personaggio da copertina. Niente citazioni, niente proclami, solo solidi propositi e tanto lavoro da fare per migliorare. Proponimenti di sano realismo di cui avevano bisogno i tifosi ed un club che si trova a dover ripartire da una stagione che poteva ridursi a macerie.
De Laurentiis con gli ottavi di finale di Champions League in tasca, può ora ragionare con un po’ più di calma per il futuro del club. Gennaio ed il mercato sono alle porte, non crediamo che il presidente investirà ma è necessario che si attivi in tempo per l’ estate. Gli errori di giugno gli siano di insegnamento per un progetto reale di valorizzazione del club, perché negli ultimi due anni ha sostenuto nei fatti, l’ irrilevanza dell’ allenatore e ne sta pagando conseguenze pesanti come i 17 punti in meno in campionato rispetto alla scorsa stagione. Si è affidato il presidente, alla sua ideologia di calcio e al suo egocentrismo infinito, più che alle geometrie del campo. Quest’ anno non ha funzionato, almeno finora. Nel lavoro, più psicologico che tattico per il momento, di Mazzarri, intravediamo segnali positivi, qualche esperimento che potrebbe riuscire, ma guai a lasciare solo il tecnico. La partita col Braga e l’ approdo al successivo passaggio di turno Champions, ci riporta indietro nel tempo. Ricordate il Chelsea che, male in campionato, esonerò Vilas Boas per affidarsi a Di Matteo che rischiò l’ eliminazione in Champions League proprio ad opera del Napoli di Mazzarri? Come finì la storia? Quel Chelsea, tremebondo in Premier, vinse la Champions…Mutatis mutandis che dire? Certo, sognare fa un po’ strano, per questo Napoli ancora da scoprire e da capire. Ma questo è il calcio, anzi la bellezza del calcio, amici. E DeLa da uomo di cinema non può non anelare il trionfo finale, a sorpresa. Dal Braga riparte un altro Napoli, Mazzarri dovrà equilibrare fantasia e geometria, De Laurentiis creare un club che faccia sognare. I tifosi possono essere la garanzia di successo, anche in campionato.