Le conferenze stampa di Antonio Conte sia alla vigilia che nel dopo partita lasciano sempre il segno non solo in chi deve registrarne effetti e considerazioni ma nello stesso ambiente societario. Dopo la poco edificante sconfitta di Verona il tecnico preferi addossarsi molte responsabilità senza fare accenno all’ immobilismo sul mercato della società. Sabato, alla vigilia della gara contro il Bologna, il tecnico ha voluto chiarire che già prima della gara di esordio contro il Verona aveva dovuto rispondere solo a domande sul mercato senza che si parlasse di calcio giocato…Evidentemente secondo lui fu un errore perciò dal Bologna in avanti si sarebbe parlato e avrebbe risposto solo di calcio giocato e da giocare! Per il resto “rivolgetevi” alla società.
Gli effetti “benefici” della conferenza pre partita contro il Bologna sono stati immediati e soprattutto recepiti al meglio non solo da quelli che Conte ha definito ” un gruppo di bravissimi ragazzi, di persone perbene che lavorano seriamente”, anche dopo la prima vittoria ufficiale, quella che fa ben sperare e non solo il tecnico.
Perché s’è vista una squadra tonica, attenta, che ha dato, seppure parzialmente, un’ interpretazione contiana della gara: baricentro basso – 45/48metri- intercetto della palla e ripartenze veloci e verticali senza titik e titok. Grande attenzione alla fase di non possesso anche se, nel secondo tempo, è stato lasciato qualche metro di troppo a centrocampisti e esterni rossoblù che hanno riversato in area azzurra diversi palloni senza incontrare l’ opposizione concreta degli omologhi azzurri tra cui Anguissa e Lobotka stanchissimi per il lavoro svolto ma senza ricambi naturali. La società ha risposto da par suo…
Ora in società magari negheranno che già dopo Verona Conte abbia…spronato i vertici societari a intervenire anche prima che sì risolvesse la “querelle” Osimhen, ma è chiaro che ormai al tramonto della sessione di mercato di tempo per intervenire ne rimaneva poco. E va detto che considerando le esigenze tattiche e le richieste di Conte la società s’è finalmente data da fare per accontentare il tecnico, elevare le qualità dell’ organico e consentirgli anche la possibilità di un cambio di modulo finora impedito dalla mancanza di interpreti. Diciamo subito che Conte non ha alcuna intenzione di ripiegare il 3-5-2 o 3-4-2-1, tuttavia come dichiarato in sede di presentazione, avendo gli interpreti giusti non rinnegherebbe, a nostro sommesso avviso, anche un 4-3-3 spinto al massimo. Al di là di una riconversione tattica dettata dalle caratteristiche dell’ avversario o a partita in corso, ci sembra che gli esterni del Napoli siano portati più alla difesa ma in certe sfide sarebbero più utili ali pure come ci sembra Neres seppur visto per pochi minuti. Ci auguriamo che De Laurentiis che sta giocandosi il “suo” futuro di imprenditore calcistico abbia recepito la necessità di accontentare Conte con i fatti. Servono almeno altri due acquisti oltre Lukaku e Mctominay. Dopo Bologna Conte ha indicato una strada per un grande Napoli quando ha detto di Buongiorno capitan futuro del Napoli “quando smetterà Di Lorenzo”. Una strada per un Napoli più forte ogni anno mantenendo i suoi gioielli e aggiungendone uno, due, ogni stagione. Sembra facile,  De Laurentiis ascolterà i consigli del suo inquieto ma diretto allenatore?.