L’europarlamentare del gruppo Greens/Efa e segretario del Movimento Equità Territoriale: “Le grandi opere fanno correre il Nord e rallentano il Sud”
BRUXELLES – “L’ultima bufala, a firma questa volta del ministro ai Trasporti Matteo Salvini, è il treno “veloce” e “diretto” Napoli-Bari. Presentato come vittoria dell’efficienza di questo Governo dopo anni di attesa, questo improbabile carrozzone non è né veloce, né tantomeno diretto. Se sulla vecchia tratta si impiegavano 3 ore e 38 minuti, con cambio a Caserta, per coprire una distanza di 260 km, per percorrere quella nuova (appena due corse al giorno, una all’andata e l’altra al ritorno) ci vogliono 4 ore e dieci minuti. Più di mezz’ora in più”. Così l’europarlamentare del Gruppo Greens/Efa e segretario del Movimento Equità Territoriale Piernicola Pedicini. “Bisognerebbe poi spiegare a chi se ne fa vanto di questa opera, cosa significhi il termine “diretto”, tenuto conto che il nuovo treno effettua fermate intermedie a Barletta, Foggia, Benevento, Caserta e Aversa. Costo dell’opera: 5,4 miliardi di euro. E pensare che negli anni Novanta la stessa tratta era percorsa da treni “rapidi” che il viaggio lo chiudevano in tre ore e venti minuti con due sole fermate, a Benevento e Foggia, mentre oggi linee private di autobus impiegano meno di 3 ore alla metà del prezzo. Non c’è da meravigliarsi, allora, se la prima corsa sia andata semideserta. Nel frattempo al Nord creano una linea metro tra il centro di Milano e l’aeroporto di Linate che impiega 12 minuti, tempo record in Europa. L’ultimo paradosso di un Paese a due velocità”.