“Bisogna fermare Israele e scuotere le coscienze in una città che si è sempre dichiarata pacifista, contro il riarmo e lo stop alla guerra”
NAPOLI – Gaza urla, Napoli accoglie il grido di dolore. Ieri pomeriggio in Largo Enrico Berlinguer presso la stazione metropolitana di Toledo un presidio per fermare il genocidio a Gaza e in Cisgiordania. Un appello contro l’indifferenza, peso morto della storia che sta diventando la palude che recinge la comunità internazionale e la difende meglio delle mura più salde. Promosso dalla Cgil e dall’infinita rete di associazioni e movimenti per la pace di tutta la città “Chiediamo – ha affermato il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci – un immediato cessate il fuoco, la fine dell’assedio alla popolazione palestinese e il varo di sanzioni economiche nei confronti di Israele. La ripresa delle ostilità pregiudica la vita degli ostaggi, dei quali continuiamo a chiederne la liberazione. Italia ed Unione Europea riconoscano lo Stato di Palestina”. Sull’altare degli interessi economici il popolo palestinese continua a morire e fino ad ora non c’è stata nessuna intenzione di fermare in maniera decisiva il conflitto sia da parte dell’Italia che da parte dell’Europa. Israele continua a costruire se stesso sopra le macerie dei villaggi palestinesi, in diretta Rafaah è un deserto, I bombardamenti continuano sulle case gia bombardate e si distribuiscono volantini che invitano i palestinesi all’evacuazione. Israele vuole far di Gaza una terra senza palestinesi. Una striscia di terra assediata da 18 mesi con la complicità dell’occidente che continua a rimanere in silenzio. Oggi Napoli è per la pace e accanto ai palestinesi con un lungo manifesto viola che recitava “stop al genocidio, donne in nero a Napoli!” e le bandiere palestinesi che sventolavano libere in piazza.