C’ è un particolare nella sconfitta del Napoli contro la Fiorentina che quasi tutti hanno sorvolato. Domenica sera, infatti, gli azzurri sono scesi in campo con una maglia nera sula quale in modo sfumato apparivano molti teschi stilizzati in varie forme. Molti hanno pensato ad Halloween, la società ha ricordato che era un omaggio alle ” capuzzelle” del cimitero delle Fontanelle uno dei più famosi e importanti ipogei di Napoli. Chi conosce la storia del cimitero delle Fontanelle sa anche quanto il culto dei napoletani, almeno quelli di una certa età, sia legato in modo viscerale e cristianamente alle capuzzelle, ognuna delle quali veniva adottata dalla gente del popolo di Napoli. Credenza popolare, mito o fede che fosse le capuzzelle sono meta di migliaia di visitatori lì nel loro cimitero senza essere oggetto di un “omaggio” che sa di marketing e di profitto gratuito per la società Napoli. Loro, le capuzzelle, non sono mai state avide di denaro né hanno mai voluto diritti d’ immagine vista la pietas con cui sono state trattate ed amate gratuitamente dai napoletani. E sapendo quanto De Laurentiis tenga a conservate i diritti d’ immagine dei suoi calciatori ci viene il dubbio che le capuzzelle tanto amate dai napoletani abbiano voluto che il loro diritto d’immagine alla riservatezza e alla pietas da parte del popolo napoletano rimanesse lì nel cimitero dove sono da centinaia e centinaia di anni e non diventassero piuttosto fonte di lucro per l’ avido presidente azzurro per un’ operazione puramente commerciale e non di omaggio né tantomeno di fede.
Che si siano incazzate, a ragion veduta, per l’ ulteriore speculazione del presidente sui napoletani, vivi o morti che fossero, e abbiano inguaiato gli ignari giocatori, ormai ex azzurri di maglia, già inguaiati dalla capuzzella di Garcia?
Ci pensi il presidente e vada a fare, con la figlia, una visita riparatrice alle Capuzzelle delle Fontanelle, simbolo di una Napoli religiosa e fideistica non pagana e approfittatrice.