La metafora più importante della partita contro il Sassuolo, quella che, ci auguriamo, simboleggia in un certo senso il ritorno al recente passato della squadra, è stata vedere Osimhen rattoppare e “ricucire” lo strappo alla porta di Consigli, finito in rete dopo il pallonetto da 60 metri di Kvara. Giusto in tempo è arrivata la prestazione di Reggio Emilia, complice indubbiamente le nefandezze difensive di un Sassuolo che è sembrato l’armata Brancaleone. Si può tirare perciò un sospiro di sollievo? Diremmo di si…Eh già, perché (ri)vedere Osi e Kvara che in campo si parlano, si aiutano e si incitano a vicenda vuol dire che Calzona, al di là dei concetti di gioco proposti o…ripassati in sette giorni, ha parlato “chiaro” a tutto il gruppo. La partita contro il Sassuolo è la dimostrazione che la squadra che ha tanto stentato dall’ inizio di stagione ha troppe volte giocato con il freno a mano tirato non solo per sue sole colpe mentali di approccio alla gara ma anche perché fino a ieri qualcosa o qualcuno aveva creato un corto circuito nello spogliatoio. E “ricucire” quello strappo, proprio come ha fatto Osimhen, è a nostro avviso, per ora, il vero grande merito di Calzona. Ricucendo lo spogliatoio e il gruppo che potevano rimanere travolti dalla furiosa mareggiata di stagione, il tecnico di Vibo ha restituito serenità e ridato,in campo, una squadra logica e pensante con Lobotka regista nuovamente ispirato e ben supportato da Anguissa e Traore’ e compagni che usano il cervello per fare girare gambe e palla più velocemente ( avete visto Di Lorenzo sprintare nuovamente con efficacia dopo una sola settimana di riposo forzato ma benedetto?)e le catene di destra e di sinistra spingere con continuita’ e intensita’.
E se le perplessità sugli azzurri erano sulla condizione atletica il match ha chiarito che con la prima fase di lavoro svolto da Sinatti le gambe girano a dovere e l’ impostazione data da Calzona al suo lavoro è rimasta fedele all’ impronta data, con rotazioni ragionate, quelle giuste anche per risparmiare le energie dei singoli più affaticati e “intossicati” da partite sempre ad inseguire avversari e risultati.
Domenica sera, in un un Maradona da pienone, contro la Juventus i tifosi non possono che augurarsi un bis della partita contro il Sassuolo o, ancora di più, della gara della scorsa stagione.
La strada per ritrovare la squadra cattiva e intelligente dell’ ultimo campionato è,a nostro avviso, praticabile. I giocatori non sono diventati dei brocchi (e nessuno lo pensava n.d.r.) e lo spirito e la voglia sembrano tornati quelli dei tempi migliori. Inutile, però, azzardare previsioni. Perdere l’ Europa, per loro e non solo per la società, è un delitto di lesa maestà per ciò che avevano realizzato otto mesi fa. Bisogna lavorarci sopra ma anche volerla. E il presidente si dia già da fare per programmare il futuro sapendo già dove intervenire senza aspettare giugno…imparando dagli errori commessi senza i quali il sogno Champions sarebbe ancora ben vivo!!