Ben 12 i documenti finali adottati, Tano Malannino presidente nazionale e Gianni Fabbris segretario confederale nazionale
Con la riunione online del 25 ottobre 2024 l’assemblea convocata da Altragricoltura ha dato avvio alla fase costituente della Confederazione Sindacale per la Sovranità Alimentare delle imprese dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca. E mentre si definiscono nel dettaglio i documenti votati in Assemblea che saranno presentati in conferenza stampa online il 31 ottobre 2024, si anticipano in parte i risultati già raggiunti.
L’assemblea Costituente del 25 ottobre si è snodata in 4 ore di serrato dibattito dopo oltre due mesi di preparazione con 7 seminari organizzativi, diverse riunioni organizzative e di approfondimento e tre assemblee preparatorie. Oltre cento partecipanti provenienti da 15 regioni. Trentatré interventi fra le relazioni (6), dieci interventi di ospiti esterni (sindacati e organizzazioni nazionali, reti e movimenti territoriali e nazionali).
È stata approvata la modifica dello statuto per affrontare la fase costituente della Confederazione, che consentirà nel tempo necessario – dai 18 ai 24 mesi – il doppio tesseramento delle aziende agricole e della pesca, in modo da permettere il graduale passaggio, con tanto di fascicolo aziendale al seguito, al nuovo soggetto sindacale. Confermata la convenzione con il Caa degli Agrotecnici Canapa – già presente con 60 sportelli su tutto il territorio nazionale – per la gestione dei fascicoli aziendali delle imprese agricole.
Si è provveduto all’adozione di 12 documenti posti a base del processo, una relazione generale e 11 ordini del giorno che impegnano al lavoro sin da subito la neoeletta direzione nazionale con 45 componenti (di cui 13 tecnici e trentadue imprenditori) rappresentativi delle prime 13 regioni e delle prime 4 federazioni di settore e delle associazioni di scopo che alla prima tappa (la Conferenza di organizzazione nazionale che si terrà in primavera) verrà integrata fino a 65 componenti estendendo il processo a tutte le regioni italiane e allargandolo ai progetti che si stanno mettendo in campo.
A capo dell’organizzazione ora diventata confederale sono stati riconfermati alla presidenza l’agricoltore siciliano Tano Malannino, mentre Gianni Fabbris, già coordinatore nazionale di Altragricoltura, è ora il segretario generale confederale con Pasquale D’Agostino (allevatore casertano) che assume la carica di tesoriere nazionale supportato da una commissione per “l’autonomia finanziaria”.
Della struttura della Confederazione nazionale faranno parte sia i Nodi territoriali, sia le Associazioni di settore e di scopo e dei soggetti a tutela di interessi trasversali. In tal senso si è già costituita la Rete dei Pescatori Artigianali del Mediterraneo, che sarà un soggetto autonomo federato in seno alla Confederazione; inoltre l’Assemblea Costituente ha salutato la nascita della Associazione Pastori e Allevatori Italiani, dell’Associazione per il Biologico e del Progetto Unione tra i Pescatori, Agricoltori e Artigiani, in via di sviluppo con la Confederazione Nazionale dell’Artigianto Cna.
Perché un nuovo sindacato
Il segretario generale confederale Gianni Fabbris, spiega così il perché della nascita del nuovo sindacato: “Per l’esperienza, la storia, le capacità tecniche, la credibilità e le condizioni concrete, Altragricoltura avrebbe potuto annunciare la nascita del nuovo sindacato senza perdere altro tempo. Invece Altragricoltura – dopo circa trent’anni di storia di lotte, proposte, resistenze – ha calato la carta: scegliamo la via dell’inclusione, dell’ascolto, del pieno coinvolgimento di quanti decideranno di ricostituire su base democratica l’autonomia del progetto confederale per superare la crisi imposta all’agroalimentare ed alla società dalla globalizzazione neoliberista dei mercati e si avvia il percorso per restituire dignità a chi lavora la terra e nel mare ed a chi cerca un rapporto giusto con il cibo e i territori. Una cosa deve essere chiara<: non abbiamo l’obiettivo di essere l’ennesima sigla da sindacalismo autonomo di base ma di essere la più larga, popolare, inclusiva organizzazione del sindacalismo confederale”.
Si tratta – secondo Fabbris – di “mettere in campo una parte decisiva del processo per lavorare alla Nuova Riforma dell’Agricoltura della Pesca e del Cibo. Una parte di una strategia che si alimenta delle lotte e delle mobilitazioni contro la crisi sostenendole e alimentandole: non a caso, il primo atto della nuova Confederazione è il sostegno alla conferenza organizzativa indetta oggi dal Coapi, il Coordinamento tra i movimenti di agricoltori e pescatori in lotta e che punta a far ripartire la mobilitazione sulle vertenze in atto per chiedere la dichiarazione dello stato di crisi per l’agricoltura e la pesca in Italia”.
Altro pezzo della strategia è il percorso dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare, che associa – tra gli altri – organizzazioni dei lavoratori diperndenti dell’agroalimentare e dei cittadini consumatori e “si batte per il consumo consapevole di un cibo sano, di territorio, giusto verso i diritti di chi lo produce e chi lo consuma”. In tale snodo resta fondamentale “riorganizzare le imprese del settore primario (agricoltura. allevamento e pesca) insieme a quelle dei trasformatori artigianali e delle piccole imprese della distribuzione, con l’Unione degli Agricoltori, dei Pescatori e degli Artigiani”.
Nasce così il percorso per il Nuovo Soggetto Sindacale di rappresentanza delle istanze di Riforma assumendo la Sovranità Alimentare e l’Agroecologia come base su cui ricostruire le comunità della terra e del cibo.
La storia di Altragricoltura
La storia di Altragricoltura è contrassegnata da tappe importanti, sempre giocate tra azione movimentista e attività sindacale. Eccone solo alcune tra le tappe più significative.
A Genova nel 2001, e per i quattro anni di lavoro successivi il sindacato ha dato vita al Foro Contadino, per difendere gli agricoltori dalle ingiustizie; come la vertenza contro la vendita all’asta di oltre 5.000 aziende agricole in Sardegna che in poco tempo ha incassato l’unico provvedimento di sospensione delle procedure esecutive che il Parlamento ha mai adottato per una crisi economica. Altragricoltura ha assunto la testa del movimento meridionale contro la crisi che è arrivato già 15 anni fa a portare a Roma oltre 150 trattori che hanno risalito la Penisola dalla Sicilia, aprendo una trattativa col Governo, ma anche dato vita ai comitati degli alluvionati fra Puglia e Basilicata che ha prodotto il Comitato per la Difesa delle Terre Joniche facendo arrivare loro risorse e messa in sicurezza del territorio.
Infine, Altragricoltura lega la propria storia alle battaglie contro le vendite all’asta che hanno visto la nascita della Rete del Soccorso Contadino, cui si è legata la mobilitazione contro l’Imu agricola voluta dal Governo Renzi e che ottennero il ritiro della norma. Ultimo step: le recenti mobilitazioni per salvare le aziende bufaline prima e tutte le aziende meridionali poi che hanno incassato nell’estate 2024 la nomina del Commissario Nazionale sulla gestione delle zoonosi brucellosi e tubercolosi.