NAPOLI – Domani alle 19.30 Casa Mundana presenterà presso l’associazione Foqus nel cuore dei Quartieri Spagnoli “Na’ vision”, un fashion show organizzato dalla community Ancora. I ragazzi di Ancora mostreranno come la moda sia veicolo di denuncia sociale ed espressione della Napoli odierna. La sfilata rifletterà la vera Napoli, la città che si cela sotto il velo dorato del turismo attraverso le fantasie e i sogni dei suoi bambini che sono il futuro stesso della bella Parthenope. In una Napoli sempre più turistica e sempre meno per i cittadini; in cui si dimenticano le problematicità che la creazione della nuova Parthenope di Mare Fuori ha solo oscurato, ma non annullato ; Ancora ha scelto consapevolmente di includere nell’evento IL Centro Altra Casa della cooperativa Il Grillo Parlante, centro diurno polifunzionale inserito attivamente da tempo nel rione Sanità che organizza laboratori sportivi ,musicali e artistici per bambini e ragazzi. Un centro che offre spazi ricreativi allontanando i ragazzi dalla strada e dai contesti difficili. Una collaborazione tra il terzo settore e una community di giovani artisti napoletani che danno un’alternativa possibile stimolando la libera creatività dei bambini. Ogni vestito che verrà presentato alla sfilata è stato realizzato su bozzetti disegnati dai bambini del centro diurno. Questi disegni realizzati dai bambini incarnano i loro sogni e le loro paure, che sono state trasformate dai giovani stilisti in veri e propri abiti che raccontano le storie e le speranze di questi piccoli che rappresentano un domani migliore per la nostra città. Un evento che grida “solo i bambini hanno la capacità di cambiare il mondo” “L’idea nasce da un’esigenza di utilizzare la moda come veicolo di un messaggio sociale ben preciso-spiega Gabriele De Cristofaro, direttore creativo e artistico del progetto- in questo caso abbiamo cavalcato l’onda di questo periodo buio di Napoli relativo alle diverse uccisioni che sono avvenute tra i giovanissimi per dare voce ai ragazzi che non sono ascoltati, abbiamo deciso di includere i bambini e le loro visioni usando l’arte e la moda rendendo concretamente reali i loro disegni. Gli educatori come mio fratello Gaetano del Centro Altra Casa combattono ogni giorno l’abbandono scolastico cercando di offrire un’alternativa possibile a questi bambini che appartengono a contesti meno abbienti, io e gli altri stilisti abbiamo dato la nostra manualità per trasformare le loro speranze disegnate in realtà!”. Un’idea che ha accesso l’entusiasmo di tutti gli organizzatori e i collaboratori del progetto realizzato “la sfilata è l’opera finale di un lungo processo creativo portatore di un messaggio di speranza- spiega Anna Deiana, organizzatrice della sfilata e stilista di uno dei bozzetti -ogni designer si è affezionato al suo bozzetto estrapolando concettualmente la realizzazione dell’abito stesso. Il mondo dell’ infanzia incontra il mondo adulto attraverso l’arte. Il vestito che ho realizzato nasce dall’ immaginazione di una bambina che unisce il gioco con il sogno del futuro. Le spalline sporgenti sono ispirate alla forma del razzo che la bambina tiene in mano, simbolo di esplorazione e innovazione. Hanno una struttura geometrica e scultorea, come ali pronte al decollo. L’abito mantiene il colore rosa brillante per celebrare la vivacità e la fantasia del disegno. La gonna diventa una struttura visivamente rigida ma realizzata con imbottitura richiamano la praticità e la tuta di un astronauta futuristico, mentre le calzamaglie brillantinate vengono ripensate come un pattern, che vuole ricordare nebulose e/o galassie. Infine, un cappello ampio come quello del disegno sarà reimmaginato come un copricapo circolare ispirato agli anelli di Saturno. Questo design celebra il futuro attraverso gli occhi di una bambina, fondendo gioco e sartorialità in un outfit da passerella”. La sfilata si aprirà con una sorta di canto amebeo , un botta e risposta tra due attori scritto da Giovanni De Cristofaro che riprodurrà dal piano superiore della Foqus una situazione tipica dei balconi napoletani in cui due signore discuteranno gli ultimi avvenimenti criminali e non. Centro del dialogo tragicomico Napoli, i giovani che scelgono la strada e la malavita e quelli che si riscattano attraverso l’arte e la scelta di una vita onestà, simboli di una città che lotta e non si arrende. I disegni dei piccoli verranno esposti su una parete e il pubblico sarà chiamato ad associare i diversi bozzetti con i vestiti visti durante la sfilata.