Da venerdì 21 a domenica 23 febbraio 2025, il Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli accoglierà un evento teatrale di straordinaria intensità emotiva e letteraria. Sul prestigioso palcoscenico di via San Pasquale a Chiaia, diretto artisticamente da Giuliana Tabacchini, andrà in scena “Nella mia stanza” di Enza Alfano, una delle voci più significative della narrativa contemporanea.

Accompagnata da Gabriella Vitiello, Fabrizio Accardo, Giovanni Trifari e Valeria Esposito, Enza Alfano trasformerà la scena in un luogo denso di emozioni e sfumature psicologiche. Un viaggio intimo e onirico, in cui la scrittura diventa teatro, e il teatro si fa parola viva, vibrante.

“Nella mia stanza” è un’esperienza sensoriale, un attraversamento dell’anima che si rivela tra ombre danzanti e memorie improvvise. In questo spazio intimo, i fantasmi prendono forma: Virginia Woolf, Natalia Ginzburg, Alda Merini, Cenzina, Polina, Sibilla Aleramo, Emma, Costanza. Sono loro le protagoniste di un dialogo senza tempo, voci che raccontano, danzano sulla carta e colorano le parole con il loro sangue, infondendovi vita.

La stanza della scrittura si trasforma in un universo caleidoscopico. È la stanza dell’infanzia e del lessico famigliare, la stanza della guerra e delle Quattro Giornate di Napoli, la stanza del manicomio, la stanza di via Margutta dove Sibilla Aleramo ha vissuto i suoi ultimi anni. Un labirinto di storie e di voci, che si intrecciano in un racconto intimo e universale.

Vincenza Alfano ci invita a varcare la soglia della sua stanza, conducendoci nel cuore del processo creativo, nell’incanto dell’immaginazione. Ma l’ingresso in questo mondo è riservato a chi saprà rispettarne la sacralità, tenendo ben chiusa la porta, perché – come insegna Virginia Woolf – “se una donna vuole scrivere, deve avere una stanza tutta per sé”.

Un appuntamento imperdibile per chi ama il teatro e la letteratura, per chi cerca emozioni autentiche e riflessioni profonde. Al Sancarluccio, Enza Alfano darà vita a un’opera densa di poesia e significato, capace di toccare le corde più intime dell’anima.

(Fonte Napoli today)