L’evento, organizzato dal Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, si terrà lunedì 24 marzo 2025 alle ore 10:00 nello Spazio Comunale Piazza Forcella

NAPOLI – Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, in occasione del 49° anniversario del golpe militare argentino del 1976, dedica una mattinata di riflessione agli studenti degli atenei napoletani sugli eventi che portarono alla deposizione dell’allora presidente Isabel Perón e all’insediamento della giunta militare guidata dal generale Jorge Rafael Videla.

I sette anni successivi furono caratterizzati da una violenta repressione, con l’eliminazione di numerosi oppositori e cittadini considerati sovversivi o non conformi alla linea politica della giunta militare. Il numero stimato delle vittime di quel periodo è di circa 30.000 persone, conosciute internazionalmente con il termine “desaparecidos” (scomparsi), poiché di molte di loro non sono mai stati ritrovati i corpi né chiarite le circostanze della loro scomparsa.

Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, nato nel 2005 dalla collaborazione tra attivisti napoletani e argentini, propone una riflessione sulla situazione politica ed economica dell’Argentina, evidenziando il contesto storico che ha portato il Paese dal regime dittatoriale, conclusosi nel 1983, fino agli attuali sviluppi politici, sotto la presidenza di Javier Milei.

L’appuntamento è per lunedì 24 marzo 2025 alle ore 10:00 nello Spazio Comunale Piazza Forcella (via della Vicaria Vecchia 23, Napoli). L’evento prevede la proiezione in anteprima nazionale del documentario “Identità rubata” (ARG, 2025, 30 min), diretto da Florencia Santucho. Il film racconta la storia di Daniel Santucho, che nel luglio del 2023 è stato identificato come il “nieto 133”, il 133° nipote ritrovato dalle Nonne di Plaza de Mayo. Daniel Santucho ha scoperto la sua vera identità a 46 anni, dopo essere stato sottratto alla nascita alla madre Cristina Navajas, desaparecida durante il regime militare, ed essere stato affidato ad una coppia di funzionari pubblici.

La famiglia Santucho rappresenta una delle vittime della repressione argentina degli anni ‘70: Julio Santucho, padre di Daniel, apparteneva ad una famiglia simbolo della resistenza armata contro la dittatura militare, mentre Roberto Santucho, fratello maggiore di Julio, fu leader del Partito Rivoluzionario dei Lavoratori (PRT), organizzazione che si oppose con le armi al regime militare.

Le Nonne e le Madri di Plaza de Mayo hanno svolto un ruolo fondamentale nel denunciare le violazioni dei diritti umani e nel ricercare i figli e nipoti scomparsi, ricorrendo all’ analisi del DNA. Questa attività continua anche oggi, nonostante le difficoltà derivanti dai tagli ai finanziamenti decisi dal governo del presidente Milei.

Alla proiezione parteciperà la regista Florencia Santucho, sorella di Daniel Santucho, che presenterà anche un podcast dedicato alla storia della sua famiglia.

Seguirà un dibattito con docenti e studenti provenienti dall’Università Federico II e dall’Università L’Orientale di Napoli, focalizzato sulla situazione attuale dell’Argentina, sul significato dei conflitti sociali e internazionali contemporanei e sulle politiche universitarie attuate negli Stati Uniti durante la presidenza di Donald Trump.


Florencia Santucho

Nata a Torino, Florencia Santucho ha lavorato nel settore televisivo a Roma prima di trasferirsi in Argentina, Paese d’origine della sua famiglia, esiliata dalla dittatura civile-militare. Ha studiato cinema presso l’IDAC e attualmente lavora come regista e produttrice. È vicepresidente dell’Istituto Multimediale DerHumALC, organizzazione senza scopo di lucro attiva da oltre 25 anni, e dirige diversi festival cinematografici in Argentina e Paraguay. Fa inoltre parte del Consiglio di amministrazione del Human Rights Film Network e collabora, tra gli altri, con Fremantle Italia, Amazon e Sky.