Con il nuovo codice della strada appena entrato in vigore, a partire dal gennaio 2025, le sanzioni si fanno ancora più dure. Droga e alcol, uso del cellulare, velocità. Un poker che per chi si mette alla guida, si traduce in multe elevate, ritiro della patente e, nei casi più gravi, nel carcere. A titolo di esempio, per i neopatentati sono previste ammende pesanti se si viene fermati alla guida in stato di ebbrezza e uno stop alla patente fino ai 24 anni di età. Se invece si è al volante sotto l’effetto di sostanze stupefacenti ecco che scatta la sospensione immediata della patente. Ecco dunque che è bene ricordare il vademecum in essere. Se si commette un’infrazione, verrà notificata, come accaduto finora, per posta o via PEC. Se l’infrazione stradale è riconosciuta e giustificata, il consiglio è di pagarla entro il termine stabilito, per non aggiungere tasse d’ingiunzione molto elevate. Ogni ritardo nel pagamento di una multa porta ad un incremento dell’importo originale. Dopo 60 giorni dall’emissione, la somma aumenta a causa degli interessi e delle sanzioni. La crescita avviene del 10% ogni 6 mesi sul totale dovuto, e poter usufruire di sconti del 30% che vengono applicati per chi paga velocemente nei primi 5 giorni. Diverso se l’infrazione non dovesse essere riconosciuta o dovesse essere sbagliata. In tal caso è possibile presentare ricorso, entro i termini di legge, per iscritto, per via gerarchica al prefetto o direttamente al giudice di pace. Il ricorso va suffragato da prove concrete. Chi inoltra un ricorso e poi esce perdente avrà un importo da pagare pressoché raddoppiato. Quindi va fatto in modo oculato. E se dovesse capitare che l’automobilista non paga la multa, rischia di incorrere in sanzioni molto più pesanti, fino al fermo o al sequestro del veicolo. Non è perciò una buona idea ignorarla. Se l’infrazione è grave, la patente può essere ritirata dall’autorità e il conducente ha quindi il divieto di guidare per un determinato periodo. C’è inoltre una novità che in futuro potrebbe essere di rilievo. Nell’articolo 35 del nuovo codice della strada si parla della necessità di allineamento internazionale delle norme con gli stati dell’Unione europea e con quelli con i quali ci sono degli accordi. Il tutto per armonizzare le disposizioni con quanto avviene all’estero. Ciò potrebbe ulteriormente portare a ulteriori modifiche in futuro.