“La Pubblica amministrazione non può più allungare i tempi di pagamento delle fatture. I debiti verso le imprese andranno saldati in 30 giorni, nel caso di un’azienda sanitaria si può arrivare a 60. Chi non centra il target, si vedrà tagliato il premio di un minimo del 30%”.
E’ quanto si legge in una circolare firmata dal Ragioniere generale dello Stato, e dal direttore del Dipartimento della Funzione Pubblica dove è sottolineato a chiare lettere che nei contratti di chi si occupa dei pagamenti andranno inseriti degli obiettivi per il rispetto dei tempi di pagamento delle fatture commerciali e che questi obiettivi dovranno essere valutati ai fini del riconoscimento dei premi di risultato. Una misura mai vista nell’amministrazione pubblica tricolore, figlia anche degli spaventosi ritardi che in alcune circostanze decretano la morte delle imprese.
In pratica la circolare stabilisce che i dirigenti della Pubblica Amministrazione che non pagheranno tempestivamente le fatture per beni e servizi acquistati dalle loro amministrazioni, si vedranno ridurre i premi di risultato. E lo stesso vale per i loro superiori, direttori e capi di dipartimento. I debiti verso le imprese andranno saldati in 30 giorni o 60 nel caso a pagare debba essere un’azienda sanitaria. Questa misura riguarda in parte anche ill rischio di perdere una quota dei fondi del Pnrr nel caso non si raggiungano gli obiettivi. La circolare per questo ci va giù duro: Chi non rispetta le scadenze per il saldo delle fatture si vedrà tagliato il premio di un minimo del 30%. Gli organi di controllo di regolarità amministrativa, cioè i revisori che sono presenti in ogni amministrazione, dovranno verificare che nel riconoscimento dei bonus ai dirigenti si sia tenuto correttamente conto del rispetto dei tempi di pagamento. L’obiettivo della misura è arrivare almeno a liquidare l’80% di tutte le fatture emesse verso le amministrazioni pubbliche per poi salire al 95%. La Commissione europea, ha fatto sapere che svolgerà un controllo severo su questi obiettivi.