“La nascita del Parco Nazionale del Matese deve essere un’occasione da cogliere per incrementare lo sviluppo di un’area strategica sia dal punto di vista agricolo che turistico” la Coldiretti Campania interviene nel dibattito scaturito dalla firma del ministro Gilberto Pichetto Fratin che ha sancito il via libera alla trasformazione dell’area da regionale a nazionale.
“Il ministro chiede alle istituzioni e alle comunità locali di costruire insieme il futuro di queste zone e la Coldiretti è pronta a continuare a fare la sua parte al fianco di quanti nell’area interessata ci vivono e ci lavorano. Nelle linee guida sono incluse norme per le quali ci siamo a lungo battuti. È previsto l’abbattimento selettivo da parte di personale specializzato della fauna selvatica problematica come i cinghiali. Sono consentiti anche il pascolo, la raccolta di funghi e tartufi e il proseguimento delle attività già esistenti nelle varie zone nelle quali è stato diviso il territorio”.
La nuova area protetta del Parco Nazionale del Matese si estende tra Campania e Molise per 87.897,7 ettari. Il percorso ha coinvolto, oltre il Ministero, l’Ispra e numerosi enti territoriali: 52 amministrazioni comunali, quattro province e due Regioni. Un notevole ampliamento della vecchia zona che si estendeva per poco più di 33mila ettari.
“Ribadiamo con forza che il Parco Nazionale del Matese deve poter coniugare la salvaguardia dei territori con le esigenze di chi nei luoghi ci vive e ci lavora. Abbiamo richiesto questo impegno concreto anche durante l’intervento del direttore regionale Salvatore Loffreda alla Camera dei Deputati. Impossibile pensare allo sviluppo richiesto dal ministro senza frenare la fuga degli abitanti dai Comuni interessati e di conseguenza anche al calo del numero di agricoltori scoraggiati dalla difficoltà di avere nulla osta e autorizzazioni per avere servizi essenziali. Stesso discorso vale per gli agriturismi, strumenti indispensabili per incrementare il turismo, come auspicato dagli stessi membri del Governo che hanno presentato l’avvenuto passaggio” conclude la Coldiretti Campania.