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Dal 24 al 27 settembre, il Gruppo PPE, il più grande gruppo politico al Parlamento Europeo con 188 deputati provenienti da tutti gli Stati membri, sarà’ a Napoli per giornate di studio con i suoi europarlamentari e i principali stakeholder esterni, consentendo al Gruppo PPE di ascoltare la società civile, la voce degli esperti e di coloro che fanno politica sul campo.

“Il PPE vuole che l’Europa riaffermi le sue ambizioni nel mondo e riconosca la particolare importanza del Mediterraneo”, ha dichiarato il Presidente del Gruppo PPE Manfred Weber, in vista della visita.

Mercoledì 25 settembre, i membri del Gruppo PPE si incontreranno a Palazzo Reale di Napoli per discutere dell’importanza del Mediterraneo e della necessità di creare una vera Unione di Difesa. L’incontro proseguirà giovedì 26 settembre con dibattiti con accademici sulle riforme dell’UE per l’allargamento, sulla strategia per un’Europa competitiva e sulla lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata e al traffico di esseri umani. La visita si concluderà venerdì mattina con una riunione dell’Accademia del Gruppo PPE sull’Europa e il suo vicinato, con particolare attenzione alle sfide nel Mediterraneo.

“Le giornate di studio del Gruppo PPE offriranno un’opportunità unica per sviluppare nuove strategie di cooperazione tra l’Unione europea e i suoi vicini del Mediterraneo. Napoli è molto più di una città simbolo dell’Italia meridionale. È una città europea proiettata sulla scena mondiale. Con la sua storia millenaria, la sua posizione centrale nel Mediterraneo, la sua vocazione internazionale, la sua vivace economia e la natura policentrica e globale della sua cultura, è il luogo ideale per affrontare le attuali sfide geopolitiche, economiche e sociali che l’Europa deve affrontare”, ha dichiarato l’eurodeputato Fulvio Martusciello, capo della delegazione italiana (FI) del gruppo PPE al Parlamento europeo.

“Sulla base della proposta della Presidente von der Leyen di creare un nuovo Commissario per il Mediterraneo, i nostri rinnovati partenariati dovrebbero basarsi su un approccio globale e vantaggioso per tutti, che comprenda settori strategici in cui la migrazione – dalla prevenzione dell’immigrazione clandestina alla lotta contro il contrabbando e al miglioramento dei percorsi di rimpatrio e legali – si affianca a interessi condivisi come la sicurezza, l’energia e le materie prime essenziali”, ha concluso Weber.