“In una sola mattinata abbiamo trovato e segnalato alla Polizia Postale 49 link provenienti dalla piattaforma Signal che riconducevano a materiale pedopornografico. Anche un solo link può condurre a una quantità inenarrabile di contenuti audio e video, e i link sono molteplici. Nella vasta gamma di contenuti si possono trovare materiali di bambini; partendo da neonati fino ai 12 anni di età, persino di bambini già abusati a cui è stata tolta la speranza”. Queste le parole di Don Fortunato di Noto, presidente dell’associazione Meter, ai microfoni di Radio Cusano nel corso della trasmissione ‘5 Notizie’ condotta da Gianluca Fabi, in merito ai molteplici link pedopornografici scoperti dalla sua associazione nella lotta alla pedo- pornografia. Don di Noto prosegue “il problema è che non sappiamo più dopo 30 anni come rimarcare il problema, anche qui c’è una specie di negazionismo quando denunciamo questo fenomeno. Ci viene detto di non esagerare, che è un fenomeno marginale e può accadere. E invece- spiega- qui siamo di fronte a un vero e proprio sistema di pedo-criminalità. Vi sono delle organizzazioni che svolgono queste attività pianificando abusi con guadagni ingenti. Non bisogna affatto sottovalutare la cosa”.
Don Fortunato affronta poi il tema etico della piattaforma Signal, che tutela al massimo la privacy dei propri utenti a scapito però di fenomeni come questo “non a caso i pedo-pornografi sfruttano questa piattaforma, perché garantisce loro l’anonimato totale. I video di cui parliamo sono devastanti per i bambini che vengono ripresi, sono inenarrabili. Non è possibile che i gestori di queste piattaforme (che si nascondono anche dietro a uno scopo benefico) considerino la privacy più importante della tutela dei bambini da reati di questo tipo. Noi abbiamo segnalato Signal alla Polizia Postale che sta approfondendo la questione, speriamo in risvolti chiari”. Don Fortunato di Noto termina il proprio intervento spiegando in cosa consiste la sua associazione “Non siamo investigatori. Come associazione Meter da 30 anni ci impegniamo monitorando internet come volontari, ma abbiamo soprattutto un nostro centro di assistenza delle vittime. Abbiamo capito che i pedo-pornografi si spostano dove meglio possono fare i loro traffici, e li segnaliamo alla polizia che poi farà le sue indagini. La domanda che noi ci poniamo è una-conclude- noi abbiamo segnalato fino a 49 gruppi che condividono e commerciano in neonati abusati. Come è possibile che per vedere due righe su un quotidiano dobbiamo avere i santi in paradiso? È perché il tema è troppo forte per essere trattato? Se così fosse a maggior ragione davanti a crimini del genere un giornalista dovrebbe dare voce a bambini già distrutti nella loro infanzia. Però-commenta- se spunta la notizia di un prete che abusa ne parlano tutti i giornali. Ma di organizzazioni criminali che svolgono queste attività nessuno ne fa cenno” dichiara.