Il Pnrr, sezione italiana del Recovery Fund di pertinenza comunitaria, è e resta una grande occasione per il nostro Paese, a patto che ci siano le condizioni ideali per lo sviluppo lineare e puntuale dei progetti in esso contenuto. Sono proprio queste condizioni, che secondo la Corte dei Conti, mancano in molte circostanze. I giudici contabili hanno esaminato lo stato di avanzamento degli interventi del Piano. Il primo impatto è servito a capire le modalità di svolgimento delle varie misure, e soprattutto quali opere saranno davvero messe a terra nei tempi previsti. Si sa d’altra parte che infrastrutture, energia e digitalizzazione sono i capisaldi su cui il governo Draghi ha puntato. La Corte ha evidenziato, tra le altre cose, la spaventosa lentezza con la quale gira la macchina burocratica con la conseguente difficoltà nella capacità di spesa delle varie Amministrazioni. Questo ‘handicap’ istituzionale genera diseconomia, secondo gli esperti, che proprio in settori come energie, ambiente e salute, potrebbero diventare un inevitabile boomerang rispetto a quanto previsto ed ottenuto dal UE. “E’ da decenni che va avanti la mia personale crociata contro il cancro dell’economia tricolore: la burocrazia”. Introduce così il suo intervento il prof. Gianni Lepre, opinionista economico del Tg2 e notista di Italpress e Agenzia Stampa Italia, che poi prosegue: “ La Corte dei Conti sta facendo un lavoro egregio sottolineando le criticità amministrative di un Piano nazionale di ripresa e resilienza che non ammette ritardi, lentezze o inceppamenti, e come era prevedibile, in Europa siamo fanalino di coda in questo”. “Il nuovo governo – ha poi continuato il noto economista che tra le altre cose è presidente della Commissione Reti e Distretti Produttivi di ODCEC Napoli – deve prioritariamente concentrarsi sulla semplificazione, quella vera, non come la pantomima di quello che fu il Decreto Madia”. “Ovviamente non è solo una questione di semplificazione – ha poi concluso Lepre – trattandosi di dover potenziare le strutture amministrative. Risorse umane adeguate e preparate costituiscono elementi essenziali ai fini dell’attuazione degli interventi. Ottima anche l’attenzione che i giudici contabili hanno riservato alle imprese impegnate nelle opere. Alla conclusione del PNRR, per avere un ritorno a una gestione ordinaria, lo Stato dovrà garantire la stabilizzazione dei flussi finanziari destinati alle Amministrazioni locali. Il Paese ha bisogno di stabilità economica e di certezza di mercato, due componenti che l’instabilità geopolitica e l’inflazione annullano”.